Andrea Monti Riffeser (Foto LaPresse)

Gli editori denunciano Google ad Agcom: AI Overviews è “traffic killer”

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Google sta diventando un ‘traffic killer’ scrive la federazione sottolineando come la funzione riduca visibilità e reperibilità dei contenuti editoriali mettendo alla prova ulteriormente la tenuta economica e aumentando il rischio di diffusione di disinformazione

La Fieg ha presentato un reclamo formale all’Agcom – nel suo ruolo di Coordinatore nazionale dei Servizi Digitali – contro il servizio ‘AI Overviews’ di Google. Lo riporta una nota della federazione degli editori di giornali nella quale si precisa che una azione analoga, promossa da Enpa, è in corso presso i Coordinatori dei Servizi Digitali di altri Paesi UE.
L’obiettivo comune e condiviso è, si spiega, quello di ottenere dalla Commissione Europea l’apertura di un procedimento ai sensi del DSA (Digital Services Act).

Google ‘traffic killer’

Il servizio, disponibile in Italia da marzo 2025, è una funzione di ricerca che utilizza l’intelligenza artificiale per generare un riassunto delle informazioni, ponendole direttamente in cima alla pagina dei risultati.
Secondo gli editori, con l’introduzione di AI Overviews in Italia, e ancor più di recente della funzione AI Mode, Google viola alcune disposizioni fondamentali del DSA, “con effetti pregiudizievoli”.

“Google stia diventando un ‘traffic killer'”, ha scritto la Fieg in una nota tecnica. “Sta anteponendo le sue risposte AI alle query degli utenti integrandole direttamente nell’elenco dei risultati, senza dover cliccare sulle fonti originali, ossia i siti degli editori”.

Rischi per sostenibilità economica e disinformazione

“Stiamo parlando di un prodotto – è il punto sostenuto dalla Fieg – che non solo si pone in diretta concorrenza con i contenuti prodotti dalle aziende editoriali ma che determina anche una riduzione della loro visibilità e reperibilità, e quindi dei relativi introiti pubblicitari, minacciando il loro rifinanziamento”. “Ciò ha gravi conseguenze per la sostenibilità economica e la diversità dei media, con tutti i rischi correlati alla mancanza di trasparenza e al proliferare dei fenomeni di disinformazione nel dibattito democratico”, la conclusione.