Stanzione: Garante privacy indipendente. No a diffusione di dati personali superflui

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Intervistato dal Corriere, il presidente dell’authority è tornato a parlare dello scontro con Report, ribadendo l’indipendenza dalla politica

Nuovo capitolo nello scontro che, nei giorni scorsi, ha contrapposto il Garante della Privacy e Report. Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione, dopo la sanzione comminata per la diffusione dell’audio sull’affaire Sangiuliano-Boccia, con protagonista la moglie del giornalista, Federica Corsini, ha nemmeno troppo velatamente tacciato il Garante di essere oggetto di pressioni da parte della politica.
Una accusa cui l’autorità ha replicato definendosi anche pronta ad adottare “ogni iniziativa utile alla tutela della propria dignità istituzionale”. 
Il nuovo passo è stata l’intervista che il presidente della authority, Pasquale Stanzione, ha rilasciato al Corriere della Sera, tornando sulla vicenda.

“L’argomento principale riguarda la violazione del principio di essenzialità dell’informazione che, nel caso di conversazioni telefoniche, in base all’articolo 15 della Costituzione, segue criteri di maggior rigore”, ha detto. “Significa che i giornalisti devono evitare di diffondere dati o dettagli personali superflui, concentrandosi solo su ciò che è indispensabile rispetto all’esigenza di informare i cittadini circa fatti di interesse pubblico”.
Entrando nello specifico sul tema dell’audio – per cui la Rai ha ricevuto una sanzione di 150 mila euro – Stanzione ha precisato: “dagli atti del procedimento non è emersa alcuna volontà dell’ex ministro di far ascoltare a terzi la conversazione. Il che ne conferma il carattere riservato”.
Alla domanda se si sarebbe aspettato un attacco così diretto da parte di ‘Report’, Stanzione ha chiosato: “prendo atto della tendenza a delegittimare le decisioni degli organi di garanzia – risponde Stanzione -, quando esse non siano gradite”.
A colpirlo è stato “l’attacco all’indipendenza del Garante, il tentativo di ascrivergli un indirizzo politico che mai ne ha ispirato l’azione, come dimostrano, da anni, i provvedimenti”.

“Sono stato sempre e sono convinto sostenitore del confronto con gli organi di informazione, ma credo che adesso vi sia ben poco da aggiungere”, ha aggiunto ancora. Chiudendo sul tema di una possibile querela contro la trasmissione: “Considero la querela nei confronti dei giornalisti l’ extrema ratio cui giungere nei casi di lesione della dignità personale”.