Report in onda nonostante la diffida di Ghiglia. Opposizioni chiedono dimissioni

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È andata regolarmente in onda la puntata di Report, nonostante l’invio di una diffida da parte di Agostino Ghiglia, membro del Garante per la Privacy, che contesta l’acquisizione illecita di dati personali. Nel servizio, si mostra la visita di Ghiglia nella sede di Fratelli d’Italia il giorno prima della decisione dell’Autorità di infliggere la multa al programma per la diffusione dell’audio della telefonata tra l’ex ministro Sangiuliano e sua moglie Federica Corsini. Ghiglia. ‘Prova a imbavagliarci, è gravissimo’, ribatte il conduttore Sigfrido Ranucci. L’opposizione chiede le immediate dimissioni di Ghiglia.

GUARDA LA PUNTATA DI REPORT: L’autorità del garante

Pd, ‘subito dimissioni Garante Privacy, venuta meno terzietà’

“Quanto emerso dall’inchiesta di Report ha reso evidente che è venuta meno – se mai è davvero esistita – la credibilità e l’autonomia dell’attuale governance dell’Autorità per la Privacy. La gestione dell’Autorità appare segnata da scelte condizionate da appartenenze politiche e da decisioni assunte non nell’interesse generale, ma per rispondere a logiche di schieramento e per accontentare amici o compagni di partito. Si tratta di una situazione che mina profondamente la fiducia nelle istituzioni e nel loro ruolo di garanzia. Di fronte a tali evidenze, senza entrare nel merito delle eventuali responsabilità penali che questi comportamenti potrebbero aver determinato, riteniamo necessario un gesto politico: un passo indietro, chiaro e netto, da parte di chi oggi riveste ruoli di responsabilità all’interno dell’Autorità”. Così una nota dei componenti del Pd nella commissione di vigilanza Rai.

“Solo così -avverte il Pd- sarà possibile restituire trasparenza, indipendenza e autorevolezza a un organismo che dovrebbe essere al servizio esclusivo dei cittadini e della tutela dei loro diritti. Solo attraverso questo atto di responsabilità si potrà ricostruire la credibilità e la fiducia che tale istituzione merita”.

M5S, ‘dopo Report di ieri e nuovi elementi su multa Ghiglia si dimetta’

“Dopo la puntata di ieri di Report e dopo gli ulteriori elementi emersi sulla multa inflitta dal Garante della privacy alla trasmissione di Rai3, una cosa è chiara: Agostino Ghiglia non può più stare lì e deve dimettersi il prima possibile. Il fatto che ieri abbia provato a bloccare la messa in onda del programma aggiunge solo gravità a un quadro già gravissimo. Ma quello che ci chiediamo è: come fa Arianna Meloni a continuare a stare zitta? Anche oggi parlerà domani? Non sente il dovere di spiegare nel dettaglio cosa si è detto nel suo incontro con Ghiglia nella sede di Fratelli d’Italia proprio il giorno prima della multa a Report? E magari esprimersi sul filo nero che coinvolge persone con cui lei intrattiene rapporti personali in questa vicenda? Questo è il triste destino delle persone messe in posti di potere solo perché sono parenti di qualcuno più importante di loro: amano interviste e palchi amici, ma quando devono dare risposte vere non hanno il coraggio, né la dignità, di parlare”. Così in una nota gli esponenti M5S in commissione di vigilanza Rai.

De Cristofaro (Avs), ‘garante Privacy si dimetta’

”La destra meloniana è ossessionata da Sigfrido Ranucci e dalla sua trasmissione d’inchiesta Report. Trasmissione che ha il gradimento del pubblico ed è una delle poche trasmissioni Rai che fa ancora ascolti a differenza dei tanti flop di TeleMeloni. La destra in tutti i modi cerca di impedire a Ranucci di andare in onda, senza riuscirci. Fratelli d’Italia non vuole i giornalisti scomodi, quelli che indagano e fanno domande, gli vuole mettere il bavaglio, li querela, li diffida. Alla collezione di atti e fatti contro Report, e il suo conduttore Sigfrido Ranucci, si è aggiunto anche l’utilizzo dell’Autorità per la protezione dei dati personali. Un’autorità indipendente, ma ormai dovremmo dire ex autorità indipendente visto come la sta usando per fini politici e personali il componente del collegio Agostino Ghiglia”. Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama, componente della commissione di Vigilanza Rai.

”Uno snaturamento dell’Autorità che mina l’autonomia, l’indipendenza e l’autorevolezza del Garante per la privacy, nata su impulso di Stefano Rodotà di cui ne fu il primo presidente, che dovrebbe portare il Presidente Stanzione, e l’attuale collegio, alle dimissioni perché non più autonomi e indipendenti ma, a quanto sembra, agli ordini di Fratelli d’Italia. Ormai Il Garante della privacy viene usato da Fratelli d’Italia come arma di pressione politica contro i media, prima con la trasmissione Report, e ora contro il quotidiano Il Domani per le sue inchieste sul ministro della Difesa di Fratelli d’Italia Guido Crosetto”.