Il presidente di IAB, Carlo Noseda presenta – assieme al dg Sergio Amati – la imminente edizione di Intersections, che il 5 e 6 novembre a Milano presso Allianz MiCo esplorerà il tema della “Co-Intelligenza Creativa”, ovvero la sinergia tra intelligenza umana e artificiale. L’argomento delle misurazioni, l’effetto destabilizzante dell’AI sulle organizzazioni, il retail media…
Il tema delle misurazioni, il destino di Audicom sono il tema più caldo sul mercato nei giorni in cui si apre Intersections, l’evento che sancisce e quest’anno consacra, oltre che l’integrazione tra il digitale e gli altri comparti, la logica di cooperazione e collaborazione tra i vari attori della industry e le loro associazioni.

Con il presidente di IAB, Carlo Noseda, qualche ora prima che decolli la manifestazione, si parte proprio dall’argomento ‘critico’. “IAB – risponde il presidente – non è direttamente coinvolta nel sistema delle Audi e quindi non posso dare opinioni tecniche. Quello che auspichiamo è che si debba il più rapidamente possibile arrivare ad un sistema di misurazione comune. Si deve necessariamente tenere conto delle caratteristiche dei diversi player da misurare, senza fare di tutta l’erba un fascio. Ogni canale ha le sue caratteristiche e devono essere prese in considerazione”.

La filosofia di Intersections
Questo sviluppo è considerato necessario da Noseda. “Siamo nati come associazione di categoria, ma ora il digitale è nevralgico nella proposta di tutti i mezzi, nessuno escluso. La logica per arrivare ad un buon risultato deve essere un po’ simile a quella che ha portato alla nascita – dopo Iab Forum – di Intersection. La filosofia del dialogo, della intersezione ‘voluta’ e aperta di diversi punti di vista. Con noi sono saliti a bordo UPA, UNA e l’ADCI proprio coltivando questa dimensione della collaborazione e della sintesi. Quindi posso solo dire che auspichiamo un accordo, perché sulle misurazioni è importante per gli investitori che si arrivi ad un risultato che non escluda nessuno”.
Il server to server è la pista giusta? Sergio Amati, dg di IAB si riserva una risposta definitiva: “La soluzione giusta – commenta – sarà quella voluta dal mercato. Non siamo direttamente coinvolti dentro i tavoli di lavoro e perciò per noi è difficile dare una risposta tecnica sul punto. E forse non abbiamo nemmeno titolo per farlo. Ma non c’è dubbio che la trasversale immersione nel digitale del mondo dei media solleciterebbe una pesatura omogenea, armonica, in linea con l’evoluzione dello scenario”. E Noseda aggiunge a rinforzo della cautela di Amati: “In questo momento è giusto soppesare bene ogni commento, non fare ulteriore confusione”.
Una meravigliosa rivoluzione
Che Intersection sarà? Chi fa creatività si deve sentire aggredito dall’evoluzione dei tool di AI, che stanno spingendo tutti – agenzie, editori, attori vari – a riorganizzazioni e ottimizzazioni?
Noseda la vede positivamente. “Non stiamo giocando in difesa, l’AI è più un’opportunità da cogliere che un fattore destabilizzante. Bisogna capire cosa sta accadendo e attrezzarsi per trarne il maggior vantaggio possibile. Il titolo che abbiamo scelto per l’edizione di quest’anno è ‘Co-Intelligenza Creativa’. Se finora abbiamo pensato all’intelligenza come un fattore che si possedeva, adesso bisogna riconfigurarsi e considerarla una cosa che si condivide. Condividere l’intelligenza – non solo nel nostro ambito – sarà la sfida cruciale per l’umanità nei prossimi anni. Oggi un creativo o uno strategic planner possono conseguire ispirazioni, insight, risultati in un decimo del tempo che prima gli era necessario”. Questo, secondo Noseda, alza la posta in gioco ma prometti esiti entusiasmanti: “Perché esponenzializza il valore della consulenza. Saremo molto più precisi, brillanti, ridurremo gli sprechi, diremo cose rilevanti per le persone. Dobbiamo solo cooperare, che è una cosa che all’uomo viene facile e naturale solo in rare fasi della propria vita. Dobbiamo tutti fare singolarmente un passo indietro, per fare un passo avanti complessivo. Collaborare senza troppe preoccupazioni distopiche: l’importante rimane sapere cosa ‘promptare’ e le decisioni alla fine sono sempre umane”.
Il presidente di IAB ritiene pure che non c’è il rischio di una ‘commoditizzazione’ delle professionalità della industry. “Il valore del lavoro dei professionisti che usano l’intelligenza artificiale crescerà. Il nuovo contesto richiede un continuo aggiornamento e la capacità di stare dietro alla velocità di evoluzione delle macchine e della società. Questo implica ovviamente da parte del mondo della consulenza il fatto di investire molto nella formazione e nell’aggiornamento.”
Un Village per il retail media
Il retail media è stato l’argomento chiave di tanti convegni di questa prima porzione di autunno. Grande approfondimento sul tema promette anche Intersections.
“Tra le plenarie mattutine e gli approfondimenti tecnici pomeridiani – sottolineano Noseda e Amati – dibatteremo su tutto quello che oggi è utile sapere per i professionisti del mercato e tutti gli operatori della nostra articolata filiera. E tutto quello che verrà prodotto verrà alla fine immortalato nella IAB TV, a disposizione dei soci.”
Amati conclude: “Una delle novità di questa edizione sarà il Retail Media Village, una zona tematica di 500 metri quadri dedicati proprio a questo argomento che sta diventando sempre più cruciale. Chi passerà da quell’area potrà pure fare esperienza di cosa voglia dire anche il retail media in-store”.











