Accordo raggiunto e perfezionato ieri con la firma al ministero del Lavoro, tra Luigi Abete e i giornalisti di askanews, per evitare il piano di licenziamenti di 23 giornalisti professionisti ex art.1, che è stato revocato. Si tratta di un accordo molto pesante, soprattutto per i caporedattori e i capiservizio dell’agenzia di stampa, la seconda a livello nazionale per numero di giornalisti (un centinaio) dopo l’Ansa. In base alle intese tutti i 75 redattori ex art.1 – esclusa la direzione che non è sottoposta ad alcuna penalità, come pure il personale poligrafico composto da una trentina di addetti – hanno accettato di sottoscrivere la trasformazione del loro contratto di lavoro in contratto part time: con una decurtazione del 13,86% per i redattori ordinari, ma del 46,14% (10 giorni al mese) per i capiservizio e i caporedattori.
Il contratto di part time, già firmato in questi giorni, enterà in vigore a partire dal 1 gennaio 2021. Fino a quella data, grazie a una norma della legge milleproroghe tagliata su misura sul caso askanews, l’agenzia di Luigi Abete potrà continuare a godere degli ammortizzatori sociali, nella misura del 30% per i redattori e del 45% per i caporedattori e i capiservizio, in vigore già da più di un anno. Dal 2021 diventeranno operativi i contratti part time, che saranno attivi per tutto il periodo della procedura concordataria, chiesta da askanews lo scorso gennaio e sulla quale il tribunale dovrà pronunciarsi.
L’udienza è stata fissata per il primo aprile. L’arco di applicazione dei contratti part time è dunque ancora da stabilirsi, ma sarà verosimilmente molto lungo, di svariati anni. Per i “graduati” dell’agenzia dunque si profila un periodo molto pesante, a stipendio in pratica dimezzato. L’obiettivo di Abete è evidentemente quello di indurre l’uscita del personale anche per anzianità più costoso per l’agenzia. In base ai patti di salvaguardia firmati in sede di contrattazione c’è l’impegno a una “verifica” delle percentuali di part time, a partire da quelle più gravose, in caso di “significativo incremento degli importi previsti dalle convenzioni con le amministrazioni centrali dello Stato”, oltre che dei ricavi. Il riferimento è al contenzioso aperto tra askanews e Palazzo Chigi in ordine al pagamento del pregresso, per il prolungarsi delle forniture anche per un periodo a contratto formalmente chiuso. In caso di conclusione positiva per askanews del contenzioso, da Palazzo Chigi si considera assunto l’impegno all’alleggerimento delle posizioni più gravose del part time. Una revisione del part time è anche previsto in base all’accordo, dopo un numero di uscite di personale giornalistico superiore a tre.
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