Due in uno. Nel Giardino della Triennale di Milano si è svolta ieri sera la cerimonia di premiazione del Premiolino, 60esima e 61esima edizione insieme, visto che l’anno scorso il più antico premio dedicato al mondo dell’informazione, fondato a Milano nel 1960, ha dovuto passare la mano, causa Covid.
A presentare la serata, dopo aperitivo e risotto di Andrea Berton, è stato Neri Marcoré, che con il mondo del giornalismo un paio d’anni fa si era trovato a che fare interpretando Mario Pirani in una docufiction, e anche con alcuni doppiaggi vicini a questo universo, come nel caso di Alberto Angela o di Bruno Pizzul.
Con Marcoré sul palco, Chiara Beria di Argentine e Piero Colaprico, presidente e vicepresidente della giuria.
Presente per i saluti anche il sindaco Giuseppe Sala e Massimiliano Di Silvestre, presidente e ad di Bmw Italia, partner del premio.
La prima festeggiata della serata è stata Natalia Aspesi, in ricordo di quel Premiolino che vinse esattamente 50 anni fa, quando ancora – ricorda la giornalista – di donne nei giornali se ne trovavano ben poche.
Lo chef Massimo Bottura ha ricevuto una pergamena per il Premiolino Bmw SpecialMente 2020.
Mentre il riconoscimento Bmw del 2021 è stato vinto da Claudio Arrigoni, Gazzetta dello sport. Il quale ha ricordato come 40 anni fa al giornale gli dissero “Vatti a vedere gli handicappati a Binasco”: da allora ha seguito 7 Paralimpiadi estive e 5 invernali, sempre nella convinzione (e raccomandazione a tutti) che “questi atleti non sono eroi né poverini, sono campioni e basta”.
Un premio speciale è andato ad Alberto Cairo, rappresentante della Croce Rossa in Afghanistan (dove si trova tuttora e da dove si è collegato con Milano), candidato al Nobel per la pace e autore su Repubblica del ‘Diario da Kabul’.
E molti dei riconoscimenti di questi due anni sono andati a giornalisti che hanno lavorato sul doppio fronte del Covid da una parte e dell’emergenza internazionale dall’altra, che sia quest’ultima l’Afghanistan oppure la Libia e i migranti.
Sono state così premiate le cronache dalla pandemia (sul Corriere) di Simona Ravizza e quelle di Barbara Palombelli su Retequattro in ‘Stasera Italia.
Ma hanno conquistato il Premiolino anche la freelance Nancy Porsia, con le sue inchieste sul traffico di migranti, e Nello Scavo che ha denunciato su Avvenire le atrocità commesse nei campi profughi coniugando “la precisione del cronista e il cuore dell’essere umano”.
Oltre ai giornalisti di lunga carriera, il Premiolino ha voluto premiare anche il mestiere dei più ‘giovani’, scegliendo Alessandro Tommasi che con Will Media (di cui si è occupata anche Prima comunicazione) presenta su Instagram pillole video di economia, politica europea, internazionale, razzismo, violenza. Uno spazio nato per “capire ciò che ci circonda e fare un figurone a cena”, con un target ormai di 500mila ragazzi fra i 18 e i 35 anni.
Tra gli altri ospiti della serata, il presidente Upa Lorenzo Sassoli De Bianchi, il presidente e ad Rcs Media Group Urbano Cairo, Francesco Micheli presidente di Nextalia sgr, gli editori Hoepli, l’avvocato Rimini, Francesca Di Carrobbio ad di Hermes Italia, Giannola Nonino e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.
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