Evan Gershkovich, giornalista americano del Wall Street Journal, è stato arrestato a Ekaterinburg con l’accusa di spionaggio. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Interfax, citando una nota del Servizio di sicurezza federale russo.
Secondo una ricostruzione del Washington Post, il giornalista sarebbe stato prelevato da agenti della sicurezza in borghese da un ristorante a Yekaterinburg e caricato su un minivan.
Nel comunicato – riporta Adnkronos – l’Fsb spiega di aver “fermato le attività illegali del cittadino statunitense Gershkovich Evan, classe 1991, corrispondente da Mosca del quotidiano americano The Wall Street Journal, accreditato presso il ministero degli Esteri russo, sospettato di spionaggio a vantaggio del governo americano”.
Sempre secondo i servizi russi, Gershkovich avrebbe raccolto informazioni coperte da “segreto di stato” sulle attività di una delle “imprese del complesso militare-industriale russo”.
Il giornalista, precisa l’Interfax, sulla base dell’articolo 276 del Codice penale, rischia fino a 20 anni di carcere.
Quello che il corrispondente del Wall Street Journal stava facendo a Ekaterinburg “non ha nulla a che fare con il giornalismo”, ha dichiarato sul suo canale Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, a proposito dell’arresto.
“Purtroppo non è la prima volta che lo status di ‘corrispondente estero’ “, viene usato “nel nostro Paese per coprire attività che non sono giornalismo”, ha aggiunto.
Gershkovich, i cui genitori vivono negli Usa ma sono originari dell’ex Unione Sovietica, ha 32 anni e parla russo. Prima di essere assunto al Wsj aveva lavorato per l’agenzia Afp e per la testata russa in lingua inglese Moscow Times.
Per lui la Corte di Lefortovo a Mosca ha stabilito che lo stato d’arresto durerà almeno due mesi, fino al 29 maggio.
A proposito dell’arresto, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha auspicato che gli Usa non compiano atti di rappresaglia. “Speriamo che ciò non avvenga, e non deve avvenire”, ha detto, citato dall’agenzia Ria Novosti.
Sempre Peskov ha segnalato che la questione di un possibile scambio di prigionieri con l’America “non è ancora stata discussa”. Il riferimento è a un possibile scambio con Serghei Cherkasov, un russo detenuto in Brasile e incriminato nei giorni scorsi negli Usa con l’accusa di essere un agente dei servizi d’intelligence russi.
La testata economica americana, in una dichiarazione pubblicata dall’agenzia russa Tass, si è detta “profondamente preoccupata” per la detenzione.
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