Addio ai cosiddetti “filtri bellezza” di Instagram, che saranno dismessi da domani 14 gennaio. Più precisamente, a finire sarà l’era degli effetti creati dall’esterno: Mark Zuckerberg ha infatti annunciato l’eliminazione della piattaforma Meta Spark, che consentiva la creazione di filtri di terze parti. Da domani, su Instagram e Facebook resteranno disponibili solo i filtri (effetti) proprietari di Meta, mentre gli effetti sviluppati autonomamente da creatori Ar e aziende non saranno più utilizzabili.
L’azienda – ricorda Adnkronos – ha annunciato di voler concentrare le risorse su progetti più ambiziosi, come il metaverso e dispositivi di realtà aumentata indossabili. “Meta è ancora impegnata negli investimenti a lungo termine destinati a nuove piattaforme di calcolo che ci porteranno oltre le esperienze 2D attuali sui dispositivi mobili. Con la decisione di chiudere la piattaforma Meta Spark, stiamo anche spostando risorse verso la prossima generazione di esperienze, attraverso nuovi formati come gli occhiali”, specifica l’azienda di Mark Zuckerberg che in questi giorni ha anche annunciato la fine del programma di fact checking.
Meta abbandona i beauty filter sia per promuovere un utilizzo più consapevole dei social media, sia per utilizzare maggiori risorse finanziarie su altri settori, a partire dall’Ai.
Meta Spark era stato lanciato nel 2017, quando la realtà aumentata iniziava a guadagnare popolarità come strumento di comunicazione e branding. La piattaforma ha permesso a creativi, brand e sviluppatori di realizzare filtri personalizzati per milioni di utenti, ma domani questo sistema cesserà di esistere. Nelle Faq di Meta Spark, l’azienda specifica che qualsiasi campagna che utilizzi i filtri di terze parti sarà impattata se dura oltre il 14 gennaio, anche se è stata lanciata prima di questa data.
Chi ci perderà di più?
Non tutti i filtri saranno disattivati. “Stiamo mantenendo solo gli effetti di prima parte, che sono costruiti e mantenuti da Meta. Poiché stiamo chiudendo Meta Spark Studio, Meta Spark Player e Meta Spark Hub, le terze parti non saranno più in grado di creare effetti”, si legge sul sito. Ma quali sono le differenze?
Filtri di prima parte:
Filtri di terze parti:
Gli effetti dei filtri bellezza sui giovani
I filtri estetici, che modificano l’aspetto fisico rendendo la pelle perfetta o cambiando tratti somatici, hanno contribuito a un fenomeno noto come dismorfofobia corporea digitale.
Cosa dicono i dati?
Secondo psicologi ed esperti, l’uso prolungato dei filtri può influire negativamente sull’autostima, portando a livelli più elevati di ansia e depressione. Sebbene la decisione di Meta non elimini completamente i filtri estetici, potrebbe ridurre la loro proliferazione incontrollata.
Meta non è la prima piattaforma a intervenire sull’uso dei filtri. TikTok ha già introdotto restrizioni sull’accesso ai filtri di bellezza per i minori, riconoscendo i rischi che questi strumenti rappresentano per la salute mentale. La piattaforma cinese è monitorata a vario titolo dall’Unione Europea che, attraverso il Digital Services Act, ha avviato un monitoraggio delle piattaforme per valutare l’impatto delle tecnologie digitali sulla società, inclusi strumenti come i filtri Ar. Su TikTok, le restrizioni ai filtri saranno comunque meno rigide di quelle annunciate da Meta.
Meta e il futuro della realtà aumentata
Nonostante la chiusura di Meta Spark, l’azienda non abbandona la realtà aumentata. Al contrario, sta riorientando i propri investimenti verso progetti più ambiziosi, come i visori per realtà aumentata e virtuale e le lenti intelligenti. Secondo il comunicato ufficiale, Meta mira a sviluppare nuove forme di interazione sociale che vadano oltre i tradizionali strumenti bidimensionali.
Annunciando la fine dei filtri bellezza, la società ha ringraziato i creators per quanto fatto dal 2007 ad oggi: “Siamo profondamente grati alla comunità di creator, aziende e stakeholder che hanno esteso la portata dell’AR a centinaia di milioni di persone sulle piattaforme Meta”, si legge sul sito.
Sebbene l’eliminazione dei “filtri bellezza” sia una nota positiva per la salute mentale degli utenti, per alcuni osservatori la transizione annunciata da Meta rischia di escludere i piccoli creator e di centralizzare ulteriormente il controllo della tecnologia Ar, sottraendolo a una comunità creativa che l’ha alimentata fino ad oggi. Intanto Meta ha annunciato investimenti tra i 35 e i 40 miliardi di dollari per il potenziamento di strumenti di Ai, spingendo gli utenti verso soluzioni di realtà aumentata interamente realizzate dall’azienda.
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