Aconclusione del vertice mondiale di Parigi sull’Intelligenza artificiale, co-presieduto da Emmanuel Macron per la Francia e dal premier indiano Narendra Modi, quest’ultimo ha annunciato che il prossimo “Summit” dedicato all’IA sarà organizzato in India. L’informazione è stata poi confermata da fonti della presidenza francese.
In mattinata il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha messo in guardia gli Stati dai partenariati con ”regimi autoritari” che ”non sono mai benefici nel tempo”. Durante il summit nel Grand Palais, Vance ha evocato, tra l’altro, le esportazioni “pesantemente sovvenzionate” della tecnologia 5G cinese: ”Associarsi con loro – ha avvertito Vance- significa incatenare la vostra nazione ad un padrone autoritario che cerca di infiltrarsi, radicarsi e appropriarsi della vostra infrastruttura informativa”.
Mancano Stati Uniti e Gran Bretagna, ma c’è la Cina, tra i primi 61 paesi ad aver firmato la dichiarazione per un’intelligenza artificiale “aperta”, “inclusiva” ed “etica”.
I firmatari hanno inoltre chiesto un coordinamento più forte della governance dell’intelligenza artificiale, basata su un “dialogo globale”, e hanno chiesto di evitare la “concentrazione del mercato” in modo che la tecnologia sia più accessibile. Tra le priorità menzionate nel documento anche “rendere l’intelligenza artificiale sostenibile per le persone e per il pianeta”.
A tal fine, durante il vertice è stata formalizzata la creazione di un osservatorio sull’impatto energetico dell’intelligenza artificiale, guidato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia, che mira a riunire le aziende leader del settore. “Qui poniamo le basi, insieme all’innovazione e all’accelerazione, di cio’ che permettera’ all’intelligenza artificiale di realizzarsi e di affermarsi, ovvero le chiavi della fiducia”, ha commentato il presidente francese, Emmanuel Macron, a conclusione del vertice svoltosi al Grand Palais.
L’assenza di Washington e Londra dall’elenco dei firmatari, tuttavia, evidenzia divisioni sull’approccio da adottare. Nel suo intervento, qui sotto, il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha difeso la posizione del suo Paese mettendo in guardia contro una “regolamentazione eccessiva” dell’intelligenza artificiale che “potrebbe uccidere un settore in forte espansione”.
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen annuncia l’iniziativa “InvestAi, che possiamo integrare con 50 miliardi di euro”, che si sommano ai 150 miliardi della Ia Champions Initiative. “Puntiamo quindi a mobilitare un totale di 200 miliardi di euro di investimenti per l’Ia in Europa”. L’esecutivo Ue si concentrerà, dice von der Leyen parlando a Parigi al summit sull’Intelligenza artificiale, “sulle applicazioni industriali. Sarà il più grande partenariato pubblico-privato al mondo per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale affidabile”, aggiunge.
Per la presidente della Banca europea per gli investimenti, Nadia Calviño, “il gruppo Bei sta intensificando il sostegno all’Intelligenza artificiale, un motore chiave dell’innovazione e della produttività in Europa. Il fondo InvestAi dell’Ue dovrebbe finanziare quattro future gigafactory di intelligenza artificiale in tutta l’Unione. Le gigafactories saranno specializzate nell’addestramento di modelli di intelligenza artificiale più complessi e molto grandi. Dovrebbero disporre di circa 100mila chip Ia di ultima generazione.
InvestAi includerà un fondo stratificato, con diversi profili di rischio e rendimento. Il bilancio dell’Ue diminuirà il rischio per l’investimento da parte di altri partner. Non dovrebbe trattarsi, almeno per ora, di fondi nuovi, ma di riallocazioni: la nota della Commissione specifica che il finanziamento iniziale della Commissione per InvestAi arriverà dai programmi di finanziamento esistenti dell’Ue che presentano una componente digitale, come il programma Europa digitale, Horizon Europe ed InvestEu. Anche gli Stati membri, aggiunge l’esecutivo Ue, possono contribuire mediante la programmazione dei fondi dalle loro dotazioni per la coesione.
“La nostra sfida ultima è l’uomo e resterà sempre l’uomo; non dimentichiamolo mai”. Lo sottolinea il Papa in un messaggio al Presidente francese, Emmanuel Macron, in occasione dell’AI Action Summit, Vertice per l’Azione sull’Intelligenza Artificiale, in corso a Parigi, mettendo in guardia ancora una volta sui rischi dell’Ia. Il Pontefice, nel messaggio a Macron, ricorda l’incontro in Puglia in occasione del G7 quando ha sottolineato “l’urgenza di ‘garantire e tutelare uno spazio di controllo significativo dell’essere umano sul processo di scelta dei programmi di intelligenza artificiale’. Ritenevo in effetti che senza questi meccanismi, l’intelligenza artificiale, pur essendo un nuovo strumento “affascinante”, potrebbe mostrare il suo lato più “tremendo”, diventando una minaccia per la dignità umana”.
Il Papa si congratula “ per gli sforzi compiuti, con coraggio e determinazione, per avviare un percorso politico volto a proteggere l’umanità contro un uso dell’intelligenza artificiale che ‘limiti la visione del mondo a realtà esprimibili in numeri e racchiuse in categorie preconfezionate’ e per il fatto che nel vertice di Parigi avete voluto coinvolgere il maggior numero possibile di attori e di esperti in una riflessione che mira a produrre risultati concreti”.
Il Pontefice si rivolge a quanti partecipano al vertice di Parigi, chiedendo “ di non dimenticare che è solo dal ‘cuore’ dell’uomo che proviene il senso della sua esistenza. Invito ad accogliere come assiomatico il principio espresso così elegantemente da un altro grande filosofo (scrive Bergoglio citando prima Pascal poi Jacques Maritain) : ‘L’amore vale più dell’intelligenza’. I vostri sforzi sono un esempio brillante di una sana politica che vuole inscrivere le novità tecnologiche in un progetto volto al bene comune. L’intelligenza artificiale, ne sono convinto, può diventare uno strumento potente per gli scienziati e gli esperti che cercano insieme soluzioni innovative e creative a favore dell’ecosostenibilità del nostro pianeta. Senza dimenticare che il consumo di energia associato al funzionamento delle infrastrutture dell’intelligenza artificiale è di per sé molto elevato”.
Bergoglio auspica che il vertice di Parigi “si adoperi affinché sia creata una piattaforma d’interesse pubblico sull’intelligenza artificiale; e affinché ogni nazione possa trovare nell’intelligenza artificiale uno strumento di sviluppo e di lotta contro la povertà da un lato, e di tutela delle culture e delle lingue locali dall’altro. Solo così tutti i popoli della terra potranno contribuire alla creazione di dati, che saranno utilizzati dall’intelligenza artificiale, rappresentando la vera diversità e ricchezza che caratterizzano l’intera umanità”.me per il futuro Bergoglio spera che “i lavori dei prossimi vertici, che dovrebbero dare seguito a quello presente, esaminino più dettagliatamente gli effetti sociali dell’intelligenza artificiale sulle relazioni umane, sull’informazione e sull’educazione. La questione fondamentale, tuttavia, resta e resterà sempre antropologica, ossia: ‘se l’uomo, come uomo”, nel contesto del progresso tecnologico, diventerà “veramente migliore, cioè più maturo spiritualmente, più cosciente della dignità della sua umanità, più responsabile, più aperto agli altri, in particolare verso i più bisognosi e più deboli’”.
Durante il vertice sull’intelligenza artificiale di Parigi, il vicepresidente degli Usa James David Vance ha messo in guardia contro “un’eccessiva regolamentazione” dell’intelligenza artificiale, che “potrebbe uccidere un’industria in forte espansione.
“Faremo ogni sforzo per incoraggiare politiche di intelligenza artificiale a favore della crescita”, ha affermato poi, aggiungendo che “gli Stati Uniti sono leader nel campo dell’intelligenza artificiale e la nostra amministrazione vuole che restino tali”.
L’intelligenza artificiale “rappresenta una trasformazione fondamentale della tecnologia” e un “acceleratore dell’ingegno umano”. Ad affermarlo è il Ceo di Google, Sundar Pichai. “Siamo all’inizio del cambiamento portato dall’Ia e sappiamo già che sarà il più grande cambiamento della nostra vita”, sottolinea Pichai che a febbraio aveva annunciato un investimento di 75 miliardi di dollari entro il 2025, principalmente nell’Ia.
“Ogni generazione si preoccupa sul fatto che le nuove tecnologie cambino in peggio la vita della generazione successiva, eppure è quasi sempre il contrario”, assicura Sundar Pichai, in un momento in cui l’ascesa dell’Ia sta suscitando molti timori nella società. “Non dobbiamo permettere che i nostri pregiudizi attuali ostacolino il futuro. Abbiamo un’opportunità unica di migliorare le vite con l’Ia”, aggiunge Pichai.
Il Ceo di Google DeepMind, Demis Hassabis, ha esaltato ieri vantaggi di questa tecnologia. “La scienza dei materiali, la matematica, la fusione: non c’è praticamente nessun campo scientifico che non tragga vantaggio dagli strumenti di intelligenza artificiale”, ha sottolineato il premio Nobel per la chimica 2024.
“L’annuncio del presidente Von der Leyen sul piano InvestAi rappresenta un passo in avanti importante per l’Europa, che passa dalla definizione delle regole alla mobilitazione delle risorse per sviluppare un proprio ecosistema di intelligenza artificiale”. Lo afferma il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, a margine della riunione plenaria del vertice sull’intelligenza artificiale di Parigi. “Occorre preservare la nostra visione antropocentrica in questa grande sfida dell’umanità”, sottolinea.
“Quattro gigafactory per l’intelligenza artificiale europea sono un obiettivo importante che va colto nella consapevolezza che sullo sviluppo delle tecnologie quantistiche proprio l’Italia può svolgere un ruolo fondamentale”, prosegue Urso. ”È questa la migliore risposta anche ai timori degli Usa secondo cui l’eccessiva regolamentazione possa frenare gli investimenti. Anche l’Europa in campo con gli Stati Uniti”, conclude.
Il modello Vitruvian-1, appena rilasciato dalla startup italiana Asc27 e addestrato prevalentemente su materiali italiani, rappresenta un’opportunità cruciale per il sistema-Paese. Lo afferma il ceo e fondatore Nicola Grandis in un’intervista all’Adnkronos. A partire dal fatto che “la maggior parte dei documenti e delle informazioni che passano per un’azienda italiana sono in italiano”, e disporre di un modello ottimizzato comporta benefici economici e operativi immediati, tra cui “un processo di adozione più semplice e una migliore capacità analitica per le imprese”.
Oltre ai vantaggi economici, il ceo evidenzia l’importanza strategica del controllo nazionale della tecnologia. “Usare ChatGPT o Llama significa accettare le limitazioni e i guardrail imposti dai grandi player internazionali”, ma in determinati contesti professionali, come l’ambito militare, medico o criminologico, servono modelli flessibili e privi di restrizioni standard, sottolinea. “Per questo e altri motivi la possibilità di sviluppare soluzioni Ia interamente in Italia è fondamentale per garantire flessibilità e adattabilità ai bisogni specifici delle aziende e delle istituzioni nazionali”, afferma.
Vitruvian-1 (V1), il nuovo modello di intelligenza artificiale della startup italiana Asc27, ha già raggiunto il podio nei test globali di calcolo e comprensione linguistica posizionandosi appena sotto alle soluzioni più avanzate delle aziende leader OpenAI e DeepSeek. Lo racconta in un’intervista all’Adnkronos Nicola Grandis, fondatore e ceo, il quale sottolinea che il 65% del materiale di addestramento di V1 era in lingua italiana, elemento che ritiene abbia dato al modello un “vantaggio” rispetto alla concorrenza.
Basato su solo 14 miliardi di parametri, contro i 600-1.500 miliardi dei rivali, V1 implementa la stessa tecnica di “ragionamento” dei leader GPT-o3 e DeepSeek R1 che gli consente di compensare la minore dimensione con prestazioni elevate. Vitruvian-1 “gira” sul modello di base Phi-4 di Microsoft ma la parte di “reasoning” è interamente fatta in casa, e il suo addestramento ha richiesto solamente 16 processori Nvidia H100.
Puntando su un modello iper-specializzato, anche se più contenuto e frugale rispetto alla concorrenza, Asc27 ha ottenuto 95,5/100 su Math 500 (un test di calcolo matematico avanzato) e 90,2/100 su Mmlu (una prova di comprensione linguistica e ragionamento applicata a una vasta gamma di materie accademiche e professionali), secondo i risultati pubblicati dallo stesso Grandis, il quale sottolinea che i test sono in lingua inglese. Il modello sarà disponibile “a brevissimo” per utenti enterprise tramite Api, aggiunge.
Ursula von der Leyen (foto LaPresse)
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