“E’ stata stabilita la data del 7 maggio per il Conclave”. Sono le parole con cui il direttore della Sala stampa vaticana Matteo Bruni ha annunciato il giorno in cui i cardinali elettori si riuniranno per scegliere il successore di papa Francesco.
A presiederlo sarà il segretario di stato Vaticano, Pietro Parolin, considerato tra i papabili.
Il cerimoniale che porta alla nomina del nuovo pontefice segue un iter preciso e antichissimo, che si apre con la messa ‘Pro eligendo Pontefice’.
A presiederla sarà il decano del Collegio cardinalizio, card. Giovanni Battista Re, che inviterà i confratelli a procedere nel pomeriggio verso la Sistina con queste parole: ‘Tutta la Chiesa, unita a noi nella preghiera, invoca costantemente la grazia dello Spirito Santo, perché sia eletto da noi un degno Pastore di tutto il gregge di Cristo’.
Al termine della celebrazione i cardinali elettori, in processione in abito corale, entreranno in Cappella Sistina, dove intoneranno il ‘Veni, creator Spiritus’ e presteranno giuramento. Poi il famoso ‘Extra omnes’, con l’uscita di tutti coloro che non sono ammessi al Conclave.
La Sistina, spiega AdnKronos, sarà allestita con i banchi per gli scrutini e la stufa dove saranno bruciate le schede delle votazioni. Per eleggere il Papa sarà necessaria una maggioranza qualificata di due terzi. Sono previsti quattro scrutini al giorno, due al mattino e due al pomeriggio, e dopo la 33esima o 34esima votazione si passerà direttamente, e obbligatoriamente, al ballottaggio fra i due cardinali che avranno ricevuto il maggior numero di voti nell’ultima votazione. Anche in questo caso, sarà necessaria una maggioranza dei due terzi. I due cardinali competitor non potranno partecipare attivamente al voto. Se per un candidato i voti raggiungono i due terzi dei votanti, l’elezione del Pontefice è canonicamente valida.
Al neo eletto verrà domandato: Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem? (Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?) e a risposta affermativa, soggiunge: Quo nomine vis vocari? (Come vuoi essere chiamato?), domanda a cui risponderà con il nome pontificale.
Dopo l’accettazione si bruciano le schede, per la fumata bianca.
Al termine del Conclave il nuovo Pontefice si ritira nella ‘Stanza delle lacrime’, la sacrestia della Cappella Sistina, indosserà per la prima volta i paramenti papali – preparati in tre taglie – con i quali si presenterà alla folla di fedeli richiamati in Piazza San Pietro dalla fumata bianca. Dopo la preghiera per il nuovo Pontefice, e l’ossequio dei cardinali, viene intonato il Te Deum che segna la fine del Conclave. Quindi l’annuncio dell’elezione, l’Habemus papam, l’apparizione del Papa che impartirà la benedizione Urbi et Orbi.
Per i cardinali in Conclave (133 su 135 con diritto di voto, anche se resta da sciogliere il nodo Becciu) c’è la clausura assoluta, altrimenti si incorre nella scomunica latae sententiae.
Per cui niente cellulari, né pc, né tv, vietata anche la lettura di quotidiani. Ma anche Divieto assoluto di comunicare l’esito delle votazioni.
Le stanze che li ospitano verranno sigillate e ogni finestra oscurata. Gli ambienti dove staranno verranno sottoposti a bonifica ambientale per escludere la presenza di microspie, dispositivi di trasmissione o strumenti di intercettazione.
Nei Conclavi più recenti sono stati installati dispositivi anti-spionaggio nelle aree comuni e nelle cucine. Ogni membro del personale deve firmare un giuramento di segretezza, che vieta non solo di divulgare informazioni, ma anche di scambiare parole superflue con gli elettori.
Da Santa Marta, dove sono ospitati, i cardinali elettori verranno portati ogni giorno in Sistina a bordo di un autobus, in un tragitto completamente isolato. All’interno della Cappella Sistina le votazioni si svolgono in silenzio. Dopo ogni scrutinio, le schede vengono bruciate, insieme a qualsiasi appunto. Non deve rimanere traccia alcuna.
Le domande su chi sarà il prossimo pontefice, inevitabili, hanno cominciato a circolare fin dalle ore successive alla scomparsa di papa Bergoglio. E intrecciando sacro e profano hanno dato il là al Fantapapa. Il rimando al Fantasanremo e pure al fantacalcio è più che palese.
“Non si scommettono soldi e non si vince niente, solo la gloria”, si legge sul sito fantapapa.org. I ‘giocatori’ sono chiamati a creare la propria squadra di 11 cardinali, scegliendo un cardinale in posizione di ‘papabile titolare’ (che vale 500 punti in caso di elezione, 50 in caso di citazione sui principali media); 9 ‘papabili titolari’ (per i quali vale lo stesso punteggio) e un ineleggibile in posizione di ‘portiere impapabile’ (ma se viene eletto papa costerà -1000 punti). Si può creare una lega con gli amici oppure unirsi a una lega già esistente.
Oltre alla squadra, naturalmente, si può ‘scommettere’ anche sul nome che sceglierà il prossimo pontefice (500 punti), su quale sarà la prima parola dell’annuncio (che vale 50 punti e va da ‘Annuntio vobis’ a Papam Habemus’), dopo quante fumate nere arriverà quella bianca e in quale giorno della settimana, se Sua Santità porterà o meno gli occhiali e a quale ordine appartiene.
I punti inizieranno ad accumularsi all’inizio del conclave. Da quel momento, il dado è tratto e non si potranno più cambiare le scelte.
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