Non solo la tensione tra AP e la Casa Bianca. Il cambio di denominazione del Golfo del Messico – ribattezzato da Trump in Golfo Americano – e la scelta di Google di adattarsi ha spinto il Messico a fare causa a Big G per la sua piattaforma Maps.
Dopo l’ordine esecutivo del 20 gennaio, giorno dell’insediamento del tycoon, a febbraio, Google ha cambiato il nome dell’area sul suo servizio di mappe, per gli utenti americani.
Ma secondo la presidente messicana, Claudia Sheinbaum, sbaglia a visualizzare aree che geograficamente non appartengono agli Stati Uniti come ‘Golfo d’America’.
La causa, ha spiegato Sheinbaum, non mira a impedire il cambio di nome in sé, ma piuttosto a “rispettare il decreto emesso dal governo degli Stati Uniti”, sostenendo che dovrebbe applicarsi solo alla parte statunitense del Golfo.
Manifestazioni pacifiche in centinaia di città americane. “Democrazia, non monarchia”.
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