Gli ottanta anni dalla fine della guerra e dalla nascita di una nuova Italia sono anche gli ottanta anni di Agis, l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo. Una vera istituzione per la cultura italiana, che ha accompagnato la formazione del sistema culturale della repubblica fin dai primissimi anni della sua fondazione. E’ questo il senso del messaggio di Francesco Giambrone, presidente di Agis, all’evento tenutosi oggi presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma, che ha avviato il periodo di celebrazioni dell’ottantennale, che culminerà il 7 dicembre di quest’anno. Celebrazioni, quelle per la storica associazione di teatri, cinema, e altri spazi di cultura, che vedranno la pubblicazione di un libro, attività in collaborazione con l’università Iulm (la cui rettrice Valentina Garavaglia è intervenuta in sala, ricordando l’importanza dell’università al servizio dello spettacolo), il ritorno del premio Italo Gemini, una mostra realizzata con Civita e un video celebrativo che sarà proiettato nelle sale teatrali e cinematografiche.
“Il tempo della storia del paese e quello della storia di Agis coincidono”, ha ricordato Giambrone, “I nostri sono gli anni che hanno accompagnato la Repubblica, in cui il sistema dello spettacolo si è formato nel nostro Paese”. Giambrone ha riportato i numeri di Agis, che tra sale cinematografiche, teatri, circhi e altri luoghi di musica, danza e spettacolo, conta più di cinquemila spazi aperti tutti i giorni sul territorio: “Veri luoghi di partecipazione laica, che hanno resistito e risposto alla pandemia”. In tutto, sono quattordicimila le associazioni aderenti ad Agis, per centinaia di migliaia di occupati sui territori.
Intervenuti, durante la celebrazione al Collegio romano, i sottosegretari del governo alla cultura Gianmarco Mazzi e Lucia Borgonzoni, e il presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone, che hanno citato i dati del nuovo rapporto Siae sullo spettacolo che fotografa un settore in salute: 3,37 milioni di spettacoli realizzati nel 2024 (+6,15% rispetto al 2023), 253,5 milioni di spettatori (+2,25%) e una spesa complessiva che ha superato i 4,02 miliardi di euro (+1,94%). Una ripresa sottolineata in sala anche dal presidente di Siae, Salvo Nastasi, che ha ribadito l’intento di Siae e Agis di lavorare insieme per il mondo dello spettacolo.
Per Mollicone “lo spettacolo è un’architrave del sistema culturale nazionale e Agis non ha mai smesso di essere la sua casa comune. Con la nuova riforma in arrivo, “Italia in Scena”, metterà insieme spettacoli dal vivo e patrimonio culturale italiano, per arricchire l’offerta, ampliare i linguaggi e il pubblico”. Altra proposta da portare in aula, per Mollicone, quella della detrazione fiscale del consumo culturale, per incentivarne il consumo presso le famiglie.
Borgonzoni si è invece soffermata sui dati positivi delle sale cinematografiche, sulle quali sono stati fatti grossi investimenti, con crescita di incassi e pubblico. “Abbiamo riportato il consumo in sala tra le abitudini quotidiane degli italiani” ha dichiarato la sottosegretaria.
Il sottosegretario Mazzi si è invece soffermato sul lavoro in corso per il nuovo codice dello spettacolo, la cui delega al governo è stata prolungata fino al 31 dicembre 2026: “E’ un lavoro da fare con calma, che supererà il tempo della legislatura e che lasceremo a chi verrà dopo di noi. Mi piacerebbe venisse fatto bene, ispirandosi al metodo di lavoro dell’assemblea costituente…”.
Alla guida di un gruppo di studio composto da giuristi e studiosi che contribuiranno alla stesura del testo con le loro idee e rilevazioni, lo storico “avvocato delle stelle” dello spettacolo italiano Giorgio Assumma, che alla sala ha dichiarato:” Il gruppo lavorerà gratuitamente e con passione, ad una sola condizione: essere liberi da qualsiasi interferenza politica”.
Intervenuto in chiusura anche Matteo Orfini, membro dem della Commissione Cultura della Camera, per il quale: ” I dati sullo spettacolo sono positivi, ma non vi ci bisogna adagiare. Sulle norme per le imprese culturali l’Italia è in ritardo, e il tavolo della riforma sul codice dello spettacolo è un’occasione da non perdere”.
Nella foto di copertina. Da sinistra a destra: Gianmarco Mazzi, Francesco Giambrone, Lucia Borgonzoni, Federico Mollicone, Salvo Nastasi, Valentina Garavaglia, Domenico Barbuto
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