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Apple investirà 100 miliardi di dollari negli Usa dopo le pressioni di Trump

Apple ha annunciato un nuovo piano di investimento da 100 miliardi di dollari in risposta alle minacce della Casa Bianca che aveva minacciato di imporre dazi al 25% se l’azienda non avesse trasferito la produzione di iphone sul territorio americano.

Il piano si aggiunge alla promessa precedente di Apple di investire 500 miliardi di dollari in quattro anni sul suolo nazionale all’interno dell’American Manufacturing Program, che prevede incentivi della stessa Apple a fornitori di componenti cruciali negli Usa.

I nuovi investimenti di Cupertino dovrebbero infatti  includere un programma di produzione per portare negli Usa la maggior parte della supply chain, ossia la catena di approvvigionamento aziendale che produrrà 19 miliardi di microprocessori già nel 2025, grazie a numerosi grandi partner e al ruolo di 24 stabilimenti in dodici stati.

Tim Cook: “Pronti a fare di più”

Il ceo di Apple, Tim Cook, ha sottolineato che l’impegno iniziale dell’azienda sta “già dando risultati” e che la nuova iniezione di denari “stimolerà ulteriormente la produzione americana di componenti critici per i nostri prodotti in tutto il mondo”.

Cook ha fatto le sue dichiarazioni accanto a Trump, durante una cerimonia ufficiale alla Casa Bianca, dove ha consegnato al presidente una preziosa stata di vetro su base in oro, simbolo dell’accordo, montata direttamente sulla Resolute Desk nello Studio Ovale.

Cook ha promesso che in futuro il vetro per tutti gli iPhone e Apple Watch distribuiti a livello globale proverrà dagli Stati Uniti e sarà prodotto in Kentucky.

“Il vetro viene da impianti Corning. E’ inciso apposto per il Presidente Trump. E’ stato progettato da un ex caporale dei merines. E la base in 24 carati viene dallo Utah”, ha spiegato Cook.

Tuttavia gli analisti escludono la possibilità di un iPhone interamente made in Usa, per il quale mancano lavoratori qualificati e il cui prezzo unitario si aggirerebbe sui duemila dollari.

Progetti e fornitori locali

Trump ha lodato l’azienda per aver spostato parte della produzione negli Stati Uniti, dichiarando che così eviterà un dazio del 100% che era stato ipotizzato su chip e semiconduttori e ha annunciato che Apple costruirà anche nuovi data center sul territorio nazionale.

Inoltre Apple ha in programma il lancio di una “accademia manifatturiera” in Michigan e ha annunciato l’acquisto per 500 milioni di dollari in magneti da terre rare da MP Materials, un fornitore statunitense.

Il governo americano ha recentemente investito in Mp Materials, a testimonianza del peso strategico che queste collaborazioni stanno assumendo a livello industriale e geopolitico,

Strategia commerciale

L’annuncio segue mesi di tensioni tra Apple e Trump, che a inizio anno, aveva minacciato Dazi sui prodotti se l’azienda non avesse trasferito la produzione degli iPhone fuori dalla Cina.

L’azienda aveva così iniziato aveva iniziato spostare la produzione in India e Vietnam, dove i dazi erano meno pesanti.

Tuttavia, tra marzo e giugno, Apple ha comunque pagato oltre 800 milioni di dollari in tasse doganali, e prevede di pagarne altri 1,1 miliardi nel trimestre in corso, nonostante alcune esenzioni concesse ad aprile.

E con i nuovi dazi su beni prodotti in India che Trump ha appena portato al 50%, come ritorsione per l’acquisto di petrolio russo, Apple si trova ad affrontare sfide sempre più complesse sul piano commerciale globale.

Foto (Ansa): Tim Cook alla Casa Bianca

Paola Cavaglià

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