Comunicazione

Dalla condanna di Galileo al Papa matematico: l’evoluzione della Chiesa di fronte all’IA

La foto ufficiale del World Meeting on Human Fraternity 2025, tenutosi ieri a Roma, immortala un momento storico: Papa Leone XIV e il cardinale Mauro Gambetti insieme, simbolo di una Chiesa che ha compiuto una trasformazione epocale. Quattro secoli fa la matematica era vista con sospetto dalle autorità ecclesiastiche – il caso Galileo ne è l’esempio più emblematico – oggi il primo Papa laureato in matematica con un Bachelor of Science in scienze matematiche conseguito nel 1977 presso la Villanova University, guida la Chiesa nell’era dell’intelligenza artificiale.

Il forum e la sfida dell’IA

Il World Meeting on Human Fraternity 2025, articolato in quindici tavoli tematici, ha dedicato particolare attenzione al tavolo “The Human in Artificial Intelligence”, coordinato da Riccardo Luna con alcuni dei massimi esperti mondiali: Geoffrey Hinton, Yoshua Bengio, Stuart Russell e Max Tegmark.
Un segnale chiaro di come la Chiesa non tema più il confronto con le frontiere più avanzate della scienza.
Papa Leone XIV, nel suo intervento di ieri, ha parlato di cura, dono e fiducia come fondamenti di un’economia che non uccide, contrapponendosi al “business della guerra”. La sua formazione matematica unita agli studi in filosofia, teologia e diritto canonico, gli consente di affrontare con competenza le questioni etiche poste dall’intelligenza artificiale.

Gambetti: l’ingegnere che guida il dialogo

Non è casuale che il cardinale Mauro Gambetti, ingegnere meccanico e presidente della Fabbrica di San Pietro, abbia organizzato questo forum. Le sue competenze STEM lo rendono il riferimento naturale tra i cardinali per le sfide tecnologiche. Durante l’evento ha sottolineato come il meeting rappresenti un’esperienza concreta per costruire un linguaggio nuovo fatto di dialogo e rispetto.

Una Chiesa delle competenze

La foto di ieri con Leone XIV e Gambetti insieme non è solo un’immagine: è il simbolo di una Chiesa che ha trasformato quello che un tempo considerava eretico in strumento di comprensione. Di fronte all’intelligenza artificiale, la risposta ecclesiastica questa volta non è il rifiuto ma l’acquisizione delle competenze necessarie per governare il cambiamento.
Il World Meeting on Human Fraternity 2025 ha così rappresentato il palcoscenico ideale per mostrare questa nuova identità: una Chiesa che dall’ombra del Sant’Uffizio è arrivata alla guida del dibattito etico sulla tecnologia, con leader che uniscono fede e sapere scientifico.

Redazione PrimaOnline

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