Carta Valore ai 18enni e taglio da 190 milioni al Fondo per il cinema. Sono due degli elementi contenuti nella Manovra per il 2026 che in settimana dovrebbe approdare in Parlamento, per poi avviare la sessione di bilancio che quest’anno inizia al Senato per il via libera alla Manovra 2026.
Tra le misure contenute il bonus per i giovani all’uscita dalle superiori a patto che si diplomino “non oltre l’anno di compimento del diciannovesimo anno di età”.
Si tratta di una carta elettronica denominata ‘Carta Valore’ che carta verrà assegnata nell’anno successivo a quello del conseguimento del diploma. I primi diciottenni a riceverla saranno quelli che si diplomano nel 2026 e la riceveranno dal 2027.
Per la carta vengono stanziati 180 milioni annui dal 2027. Il credito della carta sarà utilizzabile per l’acquisto di biglietti teatrali, cinema e spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici anche digitale, musica, strumenti musicali, musei, mostre eventi, monumenti, ma anche per “corsi di musica, di teatro, di danza o di lingua straniera”.
Per la misura ha già espresso il suo apprezzamento l’Associazione Italiana Editori (AIE). Qualora fossero confermate le indiscrezioni, il nuovo strumento andrebbe a sostituire la Carta della Cultura e la Carta del Merito, con una misura che – ha sottolineato il presidente degli editori Innocenzo Cipolletta – segue gli indirizzi voluti dal ministro Alessandro Giuli di “allargare il perimetro dei beneficiari”, “eliminando intoppi burocratici e continuando a premiare il merito”.
Fondamentale ora diventa l’approvazione dal Parlamento in modo da rendere effettiva l’iniziativa “nel più breve tempo possibile, nell’interesse dei giovani e della promozione della lettura in prima battuta, ma anche nell’interesse delle imprese culturali ed editoriali in particolare”. L’utilizzo di questi fondi, insieme a quelli per le biblioteche, potrebbe permetterci di voltare pagina”, ha chiosato.
In direzione diversa e opposta vanno gli interventi sul fondo per cinema e audiovisivo, con un taglio di 190 milioni nel 2026 e di 240 dal 2027.
Nella prima bozza della manovra si riduce il complessivo livello di finanziamento, che è attualmente pari all’11% delle entrate effettivamente incassate dal bilancio dello Stato, registrate nell’anno precedente e comunque “in misura non inferiore a 700 milioni di euro annui”.
In base alla nuova norma la soglia minima sarà “in misura non inferiore a 510 milioni di euro annui per l’anno 2026 e a 460 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027”.
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