Editoria

Ranucci: giornalisti liberi delegittimati da politici con liti temerarie e querele

“Come sapete, la bomba è stata messa davanti alla mia abitazione, ma quella è una bomba che ovviamente è diretta a tutto il lavoro dei colleghi di questi anni. E vi ringrazio per la vicinanza, perché è importante mantenere una luce su questi eventi. Viviamo in un contesto in cui, in questi anni, chi ha cercato di svolgere giornalismo libero, indipendente, e di svolgere il ruolo di cane da guardia della democrazia nei confronti del potere, non ha subito attentati, non ha subito, diciamo così, l’uso di pallottole come poteva avvenire negli anni ’70 e ’80 a causa della criminalità organizzata, del terrorismo rosso, del terrorismo nero. Ha subito, invece, dei processi di delegittimazione che sono avvenuti attraverso attacchi politici, attraverso le liti temerarie, attraverso le querele. Noi in Italia, come ben saprete, abbiamo un record mondiale su questo”.

Lo ha detto – ripreso da Ansa – Sigfrido Ranucci, intervenendo in collegamento alla decima assemblea dell’European Broadcasting Union, in corso a Napoli nell’ambito del Prix Italia.

 “Gli attacchi, dicevo, arrivano attraverso la delegittimazione, attraverso le cause, e anche attraverso attacchi personali che arrivano utilizzando i giornali, anche giornali che sono di proprietà di politici. Ora, perché ho detto questo? Ho sottolineato questo? Intanto per ribadire ancora una volta che è importante la vostra vicinanza, ma anche per dire che è importante che venga applicato in Italia immediatamente l’ European Media Freedom Act. È quello che consente di sganciare non solo la televisione pubblica, ma tutta l’informazione – perché questo è importante sottolineare, l’European Media Freedom Act riguarda tutta l’informazione, e quindi anche le TV private e anche i giornali – dal legame diretto con la politica. Questo per evitare che l’informazione libera diventi un obiettivo di questi giornali che hanno dietro la politica. Io ricordo che noi abbiamo la sensazione di vivere nella culla dell’umanità, l’Europa, ma dimentichiamo che negli ultimi anni sono stati uccisi cinque giornalisti che indagavano sui rapporti tra la criminalità organizzata e la politica. E ancora oggi non sono stati trovati i responsabili, i mandanti”.

Sigfrido Ranucci (Foto LaPresse)

Redazione PrimaOnline

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