Il governo Tory di Rishi Sunak intende veder chiaro sulla possibile cessione del controllo dello storico gruppo editoriale Telegraph a una cordata americano-araba ed è pronto a intervenire, per ragioni di “interesse pubblico”, a “tutela” della libertà e dell’indipendenza dei media nel Regno Unito.
A comunicarlo la ministra della Cultura, Lucy Frazer (nella foto, Ansa).
Il gruppo controlla due delle testate filo-conservatrici più influenti nel panorama della stampa d’opinione britannica: il quotidiano Daily Telegraph e il settimanale Spectator.
Dal 2004 nelle mani dei fratelli Barclay, miliardari inglesi, è stato messo in vendita nei mesi scorsi a causa dei debiti contratti negli ultimi anni – oltre un miliardo di sterline – col sistema bancario: in particolare con Lloyds Bank, che ne ha assunto temporaneamente le redini e sta ora valutando la potenziale cessione.
Tra gli interessati – tra i quali figura anche la holding Dmgt, proprietaria del Daily Mail, altro storico giornale dell’isola orientato a destra – c’è una cordata formata da RedBird (proprietario del Milan), fondo Usa, e da Imi, fondo d’investimento di Abu Dhabi dello sceicco Mansour bin Zayed (proprietario anche del Manchester City).
Sull’operazione, segnala il Guardian, è intervenuto Jeff Zucker. Direttore generale di RedBird con un passato ai vertici aziendali della Cnn, il manager ha spiegando che i partner degli Emirati si limiteranno a un ruolo da “investitori passivi” e lasceranno la gestione editoriale delle testate britanniche agli americani, in caso di acquisizione definitiva.
Ma senza evidentemente convincere il governo Sunak, il cui intervento potrebbe condurre all’apertura di un’inchiesta ad hoc dell’Ofcom, l’autorità regolatrice indipendente dei media nel Regno, in grado sulla carta di bloccare tutto.
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