Economia

Musk sempre più ricco con Trump. Ma per le sue aziende c’è il rischio conflitto di interessi

Non è una novità e ben che meno una sorpresa. Dall’elezione di Donald Trump la ricchezza di Elon Musk, così come il valore delle sue aziende, è decisamente cresciuta.

Una stima fatta da Bloomberg ha calcolato un guadagna di valore da 613 miliardi per le società del miliardario dopo la vittoria del tycoon. In pratica, secondo l’agenzia la ricchezza del ‘first buddy’ è cresciuta del 50% da novembre a 397,1 miliardi e potrebbe salire ancora fino a 420 miliardi se i round di raccolta di SpaceX, xAI e X si concluderanno secondo le attese.

Processi e deregolamentazioni

Ma non ci sono solo benefici economici. Per volontà di Trump, Musk sta intervenendo su agenzie federali e dipartimenti per rendere più efficente il governo americano.
A 11 delle agenzie su cui si è scagliata la scure di Trump fanno capo circa 32 inchieste e denunce nei confronti delle sei aziende di Musk. E la volontà presidenziale di smantellarle e ridimensionarle a suon di licenziamenti, sta rallentando, se non sospendendo del tutto, le indagini pendenti sulle aziende del Doge, patron di X, SpaceX e Tesla.
Decisamente non una casualità, anche se al momento, come ha ben precisato il New York Times, non ci sono prove del fatto che Musk abbia ordinato direttamente chiusure o rallentamenti di indagini a suo carico.

Conflitto di interessi

Nella sua nuova posizione però Musk rischia di dover fare i conti con potenziali conflitti d’interessi. Molte delle sue aziende svolgono attività proprio per enti governativi. E con cifre tutt’altro che irrisorie.
Secondo alcune stime del Washington Post, negli ultimi anni Musk è stato tra i maggiori beneficiari dei contribuenti americani, ricevendo almeno 38 miliardi di dollari in contratti pubblici, prestiti e sussidi.
Circa due terzi dei fondi ricevuti sono stati promessi alle sue aziende solo negli ultimi cinque anni. E nel 2024, il governo federali e quelli locali si sono impegnati a stanziare 6,3 miliardi per le sue aziende.

Secondo il New York Times per il 2025 per Tesla ci sarebbe in arrivo una commessa da 400 milioni di dollari dal Dipartimento di Stato americano per l’acquisto di veicoli blindati, presumibilmente il Cybertruck elettrico.

Le prospettive dunque sembrano essere ben avviate anche per il nuovo anno. Sempre che non scatti il conflitto d’interesse. E chissà se allora Musk farà davvero un passo indetro come ha promesso nell’intervisa show di coppia rilasciata con Trump a Fox la scorsa settimana.

Daniela Colombo

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