Il Comitato di redazione del Tg3 denuncia un grave episodio avvenuto ai danni dell’inviata Lucia Goracci, impegnata in Israele e Cisgiordania. Durante una diretta, la giornalista è stata minacciata con una pistola da un colono israeliano armato che ha tentato di interrompere il suo lavoro. “Aggressioni e intimidazioni a chi tenta di fare un’informazione libera e indipendente non sono tollerabili”, si legge nella nota del Cdr, che sottolinea come Goracci abbia reagito “in modo esemplare”.
Il Tg3 ricorda che episodi simili – spesso con esiti tragici – si ripetono quotidianamente nei territori sotto autorità israeliana, Gaza compresa, dove dal 7 ottobre 2023 oltre 200 giornalisti sono stati uccisi. Da qui la richiesta al governo israeliano di garantire la sicurezza degli operatori dell’informazione e di consentire l’accesso alla Striscia di Gaza per documentare la catastrofe umanitaria e le stragi in corso.
Rai: pieno sostegno a Goracci, non informati dell’accaduto
“In riferimento a quanto rivelato dall’inviata in Medioriente Lucia Goracci, che ha raccontato in un post social delle minacce ricevute da lei e dall’operatore Ivo Bonato, martedì scorso – episodio non segnalato all’azienda – Rai ribadisce il pieno sostegno e l’apprezzamento per il lavoro svolto, insieme all’impegno affinché gli inviati possano continuare a raccontare il conflitto in Medio Oriente in condizioni di maggior sicurezza possibile”. E’ quanto si legge in una nota Rai.
Floridia: “Inaccettabile, serve libertà di stampa”
Ferma condanna anche dalla presidente della commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia, che definisce l’aggressione “inaccettabile” e sintomatica delle difficoltà in cui operano i reporter nei territori occupati.
“È il risultato di un contesto in cui il governo israeliano continua a limitare l’accesso dei giornalisti a Gaza, ostacolando la possibilità di raccontare cosa accade sul campo. E quando i giornalisti riescono a documentare, spesso lo fanno a rischio della propria vita, senza tutela da parte delle autorità”, afferma Floridia.
Per la presidente della commissione di vigilanza Rai, “ostacolare la stampa, impedire la trasparenza e silenziare i testimoni serve solo a coprire violazioni che devono invece essere raccontate”. Floridia esprime pieno sostegno a Goracci, elogiandone “forza e professionalità anche in mezzo al pericolo”.
Usigrai: “Tutela per i giornalisti sul campo”
Anche Usigrai manifesta solidarietà alla giornalista e all’operatore Ivo Bonato, aggrediti mentre lavoravano in Cisgiordania. “Quello che è accaduto il 29 luglio scorso dimostra quanto sia importante il ruolo dell’inviato sul campo in un contesto di crisi come quello mediorientale, a patto che venga tutelata la sua incolumità”, si legge in una nota.
Usigrai ricorda che “è tuttora impossibile per i giornalisti stranieri entrare a Gaza” e denuncia la crescente presenza di contenuti di propaganda anche nel servizio pubblico, ribadendo il rifiuto di questa deriva. L’organizzazione sindacale torna inoltre a denunciare “la strage dei colleghi palestinesi morti a Gaza”.
Fnsi: “Grave atto di intolleranza, riconoscere lo Stato di Palestina”
La Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) parla di “ennesimo episodio di intolleranza e violenza”, come sottolinea la segretaria generale Alessandra Costante. L’aggressione a Goracci e Bonato, afferma, dimostra che “una parte di Israele sta tagliando le radici democratiche del Paese, negando i principi della democrazia per nascondere ciò che accade ai palestinesi”.
Fnsi si schiera al fianco dei due inviati, certa che “non si faranno intimidire” e denuncia “la violenza di coloni che fondano la loro esistenza sulla cancellazione del popolo palestinese”. Costante conclude con un appello politico: “Non è più tempo di tattiche: come tutte le grandi potenze europee, l’Italia deve riconoscere lo Stato di Palestina. È il momento, per far cessare il fuoco e salvare milioni di vite”.