Audiovisivo, il rapporto APA: “settore da 16,3 miliardi, ma tax credit resta fondamentale”.

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E’ un quadro a luci e ombre quello che emerge dal settimo rapporto APA sulla produzione audiovisiva nazionale, la ricerca commissionata dall’associazione dei produttori TV che ogni anno fotografa lo stato del settore, e viene presentata nell’ambito del MIA – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, a Roma.

Da un lato, il settore continua a crescere, e lo fa con numeri significativi. Il dato registrato per il 2024 è di un valore complessivo di 16,3 miliardi di euro: il 9% in più rispetto al 2023. Il settore, dal 2018 ad oggi, è cresciuto con un tasso medio (CAGR) del 4,6%. In questo periodo, la quota della TV lineare (8,47 miliardi, +7% dal 2023) è calata, ma rimane quella maggioritaria (52%), seguita da un mercato digital in grande crescita (quota del 33%, per 5,4 miliardi di valore; +15% dal 2023) e dai videogiochi (1,8 miliardi;+11% dal 2023).

A crescere, però, sono anche i costi delle opere originali italiane. Dal 2023 al 2024 sono cresciuti del 10%, che è anche il tasso di crescita dal 2018. Lo stato continua ad essere l’investitore principale nelle opere dell’audiovisivo, con una partecipazione di circa un terzo ai budget delle fiction (252 milioni di contributi pubblici nell’ultimo anno). Mentre il numero di progetti commissionati dai broadcaster, lineari e piattaforme, è in calo, sia nello scripted (contenuti sceneggiati), che nell’unscripted (show e simili), in termini orari e di numero di titoli (ad eccezione di una leggera crescita dei titoli unscripted commissionati dalla tv lineare).

Questo significa che il mercato italiano si sta assestando, mentre la spinta della domanda si esaurisce. Il rapporto lo indica in maniera chiara: si osserva un passaggio da un modello “demand-driven” a un modello “product-driven”, con maggiore selezione dei progetti e attenzione alla circolazione internazionale delle opere. In questo contesto il sistema degli aiuti pubblici, e in particolare il Tax Credit, rimane una leva essenziale per sostenere l’intera industria. E non è un buon segnale.

La voce dei commissioner

Non è un caso quindi che per la discussione del panel che da sempre accompagna la presentazione del rapporto APA, che vede presenti i principali commissioner dell’industria, sia stato delicatamente evitato il tema degli investimenti futuri, soffermandosi invece sul concetto di “qualità”. Il messaggio si può facilmente intuire: nei prossimi anni si produrrà di meno, concentrandosi su contenuti più di qualità e più mirati.

A rappresentare in pieno questo trend potrebbe essere Netflix, la cui capa dei contenuti italiani, Tinny Andreatta, ha dichiarato: “Continuiamo a investire sullo scripted, ma con delle esigenze. Vogliamo contenuti di qualità visiva e tecnica, che abbiano una rilevanza forte per il mercato italiano ma che preferibilmente possano viaggiare per il mondo, e che riescano a intercettare anche un linguaggio contemporaneo. Qualità e mainstream non sono in contraddizione”. Andreatta ha citato l’esempio de Il Gattopardo, adattamento realizzato l’anno scorso in forma di serie, e de Il Mostro, in uscita questo mese, che racconta la storia del Mostro di Firenze, inserendosi nel filone di successo del true crime.

Chi sfugge a questa dinamica è forse la Rai, rappresentata dalla direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, che ha dichiarato: “Il servizio pubblico continua a produrre moltissimo, perché deve parlare a un’audience diversificato, attraverso più linguaggi. Per ogni titolo abbiamo esigenze qualitative diverse, ma nel complesso il pubblico è diventato molto esigente”.

Allineato con questa visione anche il direttore della fiction Mediaset Daniele Cesarano, per il quale: “La fiction Mediaset segue le esigenze e il Dna del pubblico di Canale 5, che conosciamo bene. Il problema è trovare autori e sceneggiatori che riescano a intercettare questo gusto. Per questo produciamo meno di quanto potremmo, e siamo costretti anche a lavorare su remake di titoli già realizzati”.

Presenti al dibattito, insieme alla presidente di APA Chiara Sbarigia, anche l’Executive Vice President di Sky Studios Italy Nils Hartmann, e la Country Manager di Prime Video Italy Viktoria Wasilewski, che ha anticipato l’arrivo in Italia di nuovi contenuti originali e non, di fiction ma anche di intrattenimento: ” Uno sguardo attento alle diverse esigenze del pubblico ci permette di sperimentare attraverso i generi”.

Nella foto di copertina, da sinistra a destra: Chiara Sbarigia, Daniele Cesarano, Maria Pia Ammirati, Tinny Andreatta, Viktoria Wasilewski, Nils Hartmann, Massimo Scaglioni.