Insieme a Georgia e Slovacchia, la ricerca della Piattaforma per la sicurezza dei giornalisti evidenzia una situazione particolarmente critica per il settore media del nostro Paese
“In Italia la situazione sta diventando sempre più critica per i giornalisti, i media del servizio pubblico e i media indipendenti”. Non è tra i migliori il quadro del nostro paese che emerge dal rapporto annuale sulla libertà di stampa in Europa pubblicato dalla Piattaforma per la sicurezza dei giornalisti sponsorizzata dal Consiglio d’Europa.
Italia in evidenza
L’Italia è inserita nel capitolo “paesi in evidenza”, insieme a Georgia e Slovacchia, quest’ultima considerata lo “Stato dell’Unione europea in cui la situazione si è più deteriorata nel 2024”.
Le 15 organizzazioni che formano la piattaforma, per lo più attive nella difesa della libertà di stampa e la sicurezza dei giornalisti, si concentrano sui tre Paesi dopo un “grande aumento delle segnalazioni” su di loro nel 2024.
“La combinazione dell’influenza politica sull’emittenza pubblica e l’uso strategico delle cause per diffamazione pone una seria sfida alla libertà dei media in Italia”, si legge nel documento che tuttavia annovera il sistema creato nel 2017 per proteggere i giornalisti, in particolare dalla criminalità organizzata, come “buona pratica”.
Indipenza Rai tra i temi
Una delle questioni messe in risalto è quella dell’indipendenza della Rai. Il rapporto evidenzia che Roma non ha ancora risposto alle segnalazioni che la piattaforma ha pubblicato nel 2023 sulle nomine politiche in Rai e alla cancellazione della trasmissione di Roberto Saviano.
Quando la piattaforma è stata creata nel 2015 gli Stati si sono impegnati a rispondere alle segnalazioni indicando le misure prese per risolvere i problemi evidenziati. I partner della piattaforma indicano tuttavia che “dal 2015 a dicembre 2024 sono state pubblicate quasi 2mila segnalazioni, e che la metà ha ricevuto una risposta dallo Stato membro interessato e quasi un quarto è stato risolto”.
L’altro punto sensibile per l’Italia sollevato nel rapporto è quello relativo alle leggi e le pratiche di diffamazione. La piattaforma ha pubblicato un focus specifico a tale riguardo su 9 paesi (Azerbaigian, Croazia, Grecia, Irlanda, Italia, Polonia, Serbia, Turchia e Regno Unito) in cui considera che la legislazione sulla diffamazione e come è applicata incidono sulla libertà di espressione.