Presentata oggi a Roma dall’ad Walter Renna. Una piattaforma sviluppata su un modello linguistico di addestramento in italiano e con caratteristiche che rispettano le indicazioni europee su privacy, sicurezza e diritto d’autore. Il centro di calcolo Fastweb e la rete territoriale di hedge computing
Vorrà sicuramente dire qualcosa che la prima iniziativa di mercato che parte dall’origine con il marchio Fastweb+Vodafone non sia un’offerta commerciale al pubblico retail ma un pacchetto business per il mondo delle imprese e della Pubblica Amministrazione. Per di più basato sull’intelligenza artificiale. E soprattutto, interamente elaborato in Italia. Walter Renna, l’ad di Fastweb+Vodafone, lo ha presentato stamattina a Roma. Si chiama FastwebAi Suite ed è una piattaforma di servizi e strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale Generativa.
Prima telco italiana a lanciare soluzioni AI based “sovrane”: aggettivo che – ha spiegato Renna – significa prima di tutto due cose. La prima è che si basa su un modello linguistico italiano e sviluppato in Italia. La seconda è che l’infrastruttura hardware e software è in Italia e nasce anche già conforme alle norme Ue e alla visione europea dell’Ai più attenta alle questioni della tutela della privacy e della sicurezza e della tutela del diritto d’autore. Le soluzioni che compongono FastwebAI Suite si basano infatti su datacenter di ultima generazione presenti sul territorio nazionale, dal Supercomputer Nvidia Dgx SuperPod operativo dal luglio scorso, al modello linguistico FastwebMIIA (sviluppato dalla telco italiana) addestrato nativamente in lingua italiana sulla base di dati provenienti da fonti autorevoli e certificato sotto il profilo della governance. Infine il tutto gira su piattaforme cloud, di edge computing e di cybersecurity progettate per garantire la massima sicurezza.
Un elemento distintivo della suite è il rigoroso approccio alla segregazione dei dati che rimangono confinati agli specifici ambiti applicativi per cui le soluzioni sono sviluppate, senza alcun riutilizzo o esposizione a contesti esterni. Questo garantisce la totale protezione e riservatezza delle informazioni.
Nel corso della presentazione, assieme a Walter Renna e agli altri manager di Fastweb+Vodafone, hanno portato il loro contributo Mario Nobile, direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), Eva Spina, capo del Dipartimento per il digitale, la connettività e le nuove tecnologie del MIMIT, Francesco Ubertini, presidente di Cineca e vicepresidente del Centro Nazionale di Ricerca in High-Performance Computing, Roberto Giagnacovo, Direttore Sistemi Informativi di ENAC, Andrea Santagata, ad area Digital e MarTech di Mondadori Media. e di Luciano Floridi, Direttore fondatore del Centro di Etica Digitale all’Università di Yale.
La sfida proposta da Renna è che ci sia spazio di mercato e opportunità per una Ai sovrana, che nasce in lingua italiana e può trovare una valida domanda di mercato non tanto nelle applicazioni di Ai generativa quanto in specifiche applicazioni verticali per il mondo dell’industria, dei servizi e della Pa. Il punto di forza, ha speigato Renna, è che l’addestramento dell’Ai di Fastweb+Vodafone è avvenuto per il 70% su testi scritti in italiano, rispetto ad una media globale di appena l’1% nelle altre grandi Ai come ChatGpt o DeepSeek. Questo permette alla piattaforma una migliore interpretazione delle domande e una rispondenza più precisa dei risultati. Specie nella Pa le terminologie linguistiche sono importanti e non sarebbe utile ottenere risposte o produrre documenti e analisi che utilizzino un lessico, una sintassi e alla fine anche una logica più vicina ad un contadino dell’Iowa che a un agricoltore biologico toscano, tanto per fare un esempio.
Questo vale anche per gli Agenti Ai. Bisognerà familiarizzare con il termine. L’intelligenza artificiale “agentica” è quella che va oltre la redazione di un testo a partire da domande, ma che è invece in grado di agire in prima persona. Per esempio nell’assistenza clienti: un utente che invii un messaggio vocale al customer service per contestare una voce della bolletta viene preso in carico dall’agente Ai che trasforma il vocale in testo scritto, cataloga le domande, va a prendere il contro tariffario del cliente, lo confronta con il contratto e “giudica” una risposta: se cioè c’è stato un errore o se non sia invece accaduto qualcos’altro. Il tutto sotto la supervizone di un addetto “umano”. Ma tagliando i tempi e soprattutto con la certezza di aver risposto a tutto l’elenco di documentazione necessaria.
Per realizzare tutto questo Fastweb+Vodafone può contare sulla rete infrastrutturale che Fastweb aveva iniziato a realizzare a partire dal 2021 e che si compone di un centro di calcolo Fastweb di Milano e di oltre una decina di nodi hedge computing che hanno il compito di avvicinare la potenza di calcolo quanto più possibile agli utentifinali. Una rete che è oggi soprattutto al nord e al centro e che al sud è presente con i nodi di Napoli, Bari e Palermo, anche si l’obiettivo dichiarato è di arrivare ad almeno un nodo per regione.
La flessibilità, la capacità di integrarsi con altri sistemi e le specializzazioni verticali saranno, negli obiettivi di Fastweb+Vodafone, i punti di forza per conquistare il mercato delle pmi e della Pa. Specie guardano alle imprese, dove la quota di quante conoscono e iniziano a utilizzare gli strumenti dell’intelligenza artificiale è in Italia ancora troppo bassa: un quinto della media Ue per le piccole e medie imprese, un po’ meno della metà per le grandi. Ma è un gap che si può ancora recuperare.
foto: Eva Spina, capo dipartimento per il Digitale Mimit, Mario Nobile, direttore generale AgID, Walter Renna, CEO Fastweb+Vodafone (foto Imagoeconomica)