La Fondazione e l’Opificio le due grandi organizzazioni per promuovere il sapere
Era arrivato a 101 anni e speravamo che fosse eterno. E invece anche un fenomeno come Marino Golinelli ha dovuto fare i conti con la natura.
Uomo di scienza e di passioni culturali e sociali, grande industriale, la sua Alfasigma ha chiuso il 2020 con un miliardo di fatturato, era soprattutto un filantropo. Polemico nei confronti dei ricchi che “nascono pensando di avere solo diritti e invece avrebbero più di molti altri il dovere di restituire, aiutare” era il suo mantra come che “la cultura è un’azione verso gli altri, non verso se stessi”.
Tra i suoi lasciti l’Opificio, cittadella del sapere alle porte di Bologna. “È un ecosistema aperto che integra in modo coerente le attività di educazione, formazione, ricerca, trasferimento tecnologico, incubazione, accelerazione, venture capital, divulgazione e promozione delle scienze e delle arti di Fondazione Golinelli”, è scritto in una brochure dedicatagli.
Inaugurato nel 2015 l’Opificio Golinelli nasce dalla riqualificazione di uno spazio industriale di 9mila mq, che oggi ospita laboratori, aule didattiche, spazi per esposizioni e workshop, più un grande auditorium.
Nei primi mesi del 2019 raddoppia gli spazi di lavoro coperti: l’ampliamento raggiunge i 14mila mq complessivi, portando le superfici utili di lavoro a circa 10mila mq. Qui hanno sede G-Factor, l’incubatore e acceleratore di Fondazione Golinelli, e numerose attività mirate alla ricerca e al trasferimento tecnologico, tra cui il Competence Center Bi-Rex di Industria 4.0.
L’obiettivo è diventare, nei prossimi tre anni, uno dei più importanti centri di riferimento per l’innovazione in Europa.

L’Opificio è anche il luogo dei corsi di educazione, formazione per la crescita professionale, la ricerca creativa e la capacità imprenditoriale dei giovani e anche dei meno giovani, come gli insegnanti.
Fondazione Golinelli ha lanciato per i prossimi anni OPUS 2065, un programma di sviluppo pluriennale i cui obiettivi sono la creazione di percorsi innovativi di formazione dei giovani e degli insegnanti, la ricerca interdisciplinare, il supporto di nuove attività imprenditoriali.
Il progetto ‘Masterclass for Steam‘ è un esempio di formazione continua per gli insegnanti delle scuole medie e superiori, ideato dalla Fondazione Golinelli e da Confindustria Emilia. L’obiettivo è offrire a figure strategiche come sono i docenti approcci didattici alternativi basati sull’integrazione tra scienze, tecnologia, ingegneria, arte e materie umanistiche e matematica, le discipline cosiddette steam.
Il percorso è diviso in due fasi: la prima, dal 18 al 22 luglio 2022, prevede una settimana di formazione presso l’Opificio Golinelli e il liceo Steam international di Bologna, con lezioni tematiche di relatori nazionali e internazionali del mondo della ricerca e dell’impresa, workshop, laboratori e attività di gruppo guidate da tutor esperti.
Da agosto a dicembre poi i partecipanti della masterclass torneranno nelle proprie scuole per trasferire ai colleghi le metodologie e gli strumenti appresi e ideare con loro percorsi didattici da sperimentare con gli studenti. In questa seconda parte gli insegnanti saranno accompagnati da formatori e toolkit dedicati. Al centro delle lezioni l’intelligenza artificiale e il rapporto uomo macchina, il gioco e la gamification, narrazione e linguaggi, co-progettazione e progettazione empatica di esperienze, sostenibilità e open schooling, inclusione e personalizzazione, dati e visualizzazione.
Le candidature per partecipare sono aperte fino al 19 aprile.