Fabrizio Palermo (foto Ansa)

Palermo vara una nuova super struttura in Acea

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In Acea la chiamano la rivoluzione Palermo. E la nuova organizzazione con cui Fabrizio Palermo ha ridisegnato il gruppo di cui è amministratore delegato dal 26 settembre del 2022, rappresenta grandi obiettivi e ambizioni per la società, che è già una delle principali multiutility italiane.

Acea Spa quotata in Borsa, controllata in maggioranza dal Comune di Roma, è leader in Italia nella gestione del servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura e depurazione), e uno dei primi operatori nazionali nella distribuzione elettrica, e nella gestione di rifiuti trattati e smaltiti, e svolge inoltre, attività di produzione di energia e vendita di elettricità e gas, ma Palermo vuole fare di più con una iniezione di nuovi manager collocati in posizioni strategiche per rafforzare il ruolo della holding in un periodo di forti investimenti per le infrastrutture del Paese.

Il ruolo dell’acqua

L’obiettivo fondamentale riguarda il sistema degli acquedotti su cui in Italia servirebbe una politica pubblica per gestire l’acqua che dopo le crisi per la siccità e poi le inondazioni, il caso Emilia Romagna ha suonato l’allarme, è un tema non più rinviabile.
“L’acqua nella storia è un elemento fondamentale dello sviluppo di questo paese e buona parte dell’industria dipende dei cicli idrici”, ha detto Palermo. E avere una buona fornitura di acqua è fondamentale non solo per il tema umano, ma anche per tutto quello che riguarda l’agricoltura.
Investire nell’acqua dal punto di vista dell’infrastrutture significa raccogliere l’acqua piovana dove è possibile e significa gestire il trasporto delle risorse che deve essere sempre un trasporto su base nazionale”.
Così Acea è impegnata nella grande opera del raddoppio dell’acquedotto del Peschiera Capore, il maggiore acquedotto di Roma, 86 chilometri che separano la sorgente dalla Capitale.
Originata dalle rocce calcaree del Monte Nuria, a 7 chilometri da Cittaducale, l’acqua viene trasportata a valle con una portata media di 9 mila litri al secondo.
Il gruppo gestisce le acque con accordi con amministrazioni locali anche in Umbria,  Lazio, Abruzzo, Marche e Val d’Aosta.

Riorganizzazione in tre blocchi

La riorganizzazione e razionalizzazione dell’azienda avviene in tre grandi blocchi.
La prima decisione riguarda la nascita di due vicedirezioni: la parte di controllo dei numeri sarà gestita dal deputy general manager corporate, Pier Francesco Ragni, ex amministratore delegato di Elgea e proveniente da Cassa Depositi e Prestiti e Fincantieri, che ha una lunga storia di lavoro a fianco di Palermo.
La parte di controllo tecnico è invece affidata a Giovanni Papaleo, top manager del gruppo con esperienze in diversi settori, nominato deputy general manager operations. 
La Gestione Business nei settori Acqua, Ambiente, Reti e smart cities, Produzione, Commerciale, Engineering & Infrastructure Project riporta direttamente all’ad.

La terza decisione riguarda tre aree di Staff legate al cambiamento. La parte Staff farà capo all’amministratore delegato Palermo (ceo office Marco Pastorello proveniente da McKinsey).
L’area è articolata in tre settori: il primo settore gestisce le relazioni verso l’esterno, comprenderà Public Affairs & Business Development guidato da Ignazio Vacca preveniente da Poste Italiane e  Communication & Media Relations diretto da Virman Cusenza.
Il secondo settore, che gestisce lo sviluppo sostenibile, comprenderà Strategy & M&A, con a capo Marco Ricciotti, preveniente da Rothschild e il Risk Management Compliance & Sustainability, con a capo Pier Francesco Latini, ex amministratore delegato di Sace.
Il terzo settore, che si occupa del Change Management, Digital & It, è guidato da Emiliano Sorrenti (da Aeroporti di Roma) e dal Business & Process Transformation guidato da Emilia Gagliano Candela, proveniente da Autostrade e Vodafone.

La scelta dei nuovi manager

I nuovi ingressi sono motivati dalla necessità di acquisire nuove professionalità che prima non erano presenti in Acea,  per cui Palermo ha voluto attingere da primarie società di consulenza come Mckinsey, primarie banche d’affari come Rothschild, primari gruppi industriali come Poste Italiane, Autostrade, Tim, Vodafone, Fincantieri, Aeroporti di Roma, Enel, Cassa Depositi e Prestiti.

Le altre leve importanti del nuovo organigramma sono: il ricambio generazionale con l’ingresso di giovani risorse e la collocazione di donne nei ruoli di vertice. Per cui Sabrina di Bartolomeo, proveniente dal Gruppo Tim, è la nuova CFO di Acea; Valentina Bracaglia, in arrivo da Autostrade, si occuperà del Controllo di Gestione, mentre la già citata Emilia Gagliano Candela responsabile Business & Process Transformation, proviene da Autostrade e Vodafone.

Altri nuovi ingressi nei ruoli apicali sono: Tommaso Sabato a capo di Engineering & Infrastructure Project, viene da Autostrade per coordinare i grandi progetti come il raddoppio dell’Acquedotto del Peschiera e la possibilità realizzazione del nuovo inceneritore di Roma (alla cui gara Acea parteciperà), ha realizzato il terzo ponte sul Bosforo.
Giulio Carone nuovo responsabile di Areti, proviene da Enel, Mauro Alfonso, ex ceo di Simest, seguirà importanti business del settore Ambiente; Vittorio Zane, ex direttore degli Investimenti del Gruppo di Fincantieri, nuovo procurement and material management di Acea; Domenico Vozza, responsabile security cyber defense, esperto di sicurezza; Daniela Crisante, public finance (manager interna Acea); Dario Michi, nuovo investor relations, e già executive director equity research a Exane Bnp.