Libertà stampa, Bartoli (Cnog): spazi più stretti. Costante (Fnsi): Italia a rischio orbanizzazione

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“C’è molto da preoccuparsi nella Giornata internazionale della libertà di stampa in quanto si restringe lo spazio per la libera informazione”. Lo afferma Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, in un video diffuso sui canali social del Cnog.
A triste conferma delle sue parole, il quadro di Rsf nel tradizionale World Press Freedom Index, che ha dipinto una situazione mondiale critica per i media, sottoposti a sempre a maggiori pressioni da parte delle autorità politiche, che, paradossalmente, dovrebbero esserne i primi garanti.

Tendenza globale

“A livello internazionale i giornalisti in molti paesi sono considerati un pericolo; negli scenari di guerra si spara prima al giornalista e poi al nemico, perché è un testimone scomodo di quelli che possono essere crimini di guerra o violenza gratuite”, ha ricordato.
“Anche in Italia non siamo messi molto bene. Certo se guardiamo alla Russia o ad altri paesi potremmo essere contenti, ma in realtà c’è una tendenza globale, che riguarda anche il nostro Paese, a restringere gli spazi della libera informazione”, ha continuato.

Problema per i cittadini

“Non è un problema per i giornalisti, è un problema per i cittadini”, ha rimarcato. “Avranno sempre meno informazione libera, sempre meno informazione verificata, sempre meno informazione che non è agli ordini del potere, che è, ha concluso, la condizione fondamentale affinché la democrazia possa continuare ad esistere”.

Costante: difesa quotidiana

Anche la segretaria Fnsi, Alessandra Costante, ha lanciato un nuovo allarme sulla situazione dell’informazione nel nostro paese. “Quello che mi spaventa di più del momento che stiamo vivendo è il conformismo. Sulla base del conformismo cent’anni fa ci siamo ritrovati il fascismo, quando non si potevano dare le notizie per non trasmettere insicurezza agli italiani”.
“Oggi non siamo a quel livello di conformismo, ma è comunque importante ribadire che la democrazia va difesa, che la libertà di stampa va difesa ogni giorno”, ha spiegato da Conselice (Ravenna), unico comune italiano che ospita un Monumento alla libertà di stampa.

“Mentre in Europa si approva il Media Freedom Act, in Italia l’informazione rischia l’orbanizzazione, stretta come si ritrova tra gli effetti della riforma Cartabia, l’eterna tentazione di prevedere la pena del carcere per i cronisti, la situazione della governance Rai, il conflitto di interessi, le ingerenze della politica”, ha rimarcato Costante, che ha poi ricordato il caso Scurati, la situazione dei colleghi del quotidiano Domani, il tema delle querele bavaglio.
“La crisi dell’editoria ha ormai reso il giornalismo un lavoro povero”, ha incalzato. “Senza contare, ad esempio, che anche il rapporto di Rsf, che colloca l’Italia al 46° posto dell’indice 2024, accende i riflettori sulla vicenda della vendita di Agi”.