Nel 2024 sono stati uccisi 104 giornalisti. A Gaza oltre la metà delle vittime

Condividi

In occasione della giornata internazionale dei diritti umani, Ifj ha segnalato numeri preoccupati sulla situazione dei giornalisti del mondo. Anche se in calo rispetto ale 2023, i reporter morti sono più di 100 mentre cresce fortemente il numero di quelli incarcerati.

Il 2024 sarà ricordato come “un anno particolarmente mortale” per gli operatori media. A rimarcarlo la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj).

Secondo i dati raccolti dall’organizzazione, al 10 dicembre sono 104 i report uccisi in tutto il mondo. Numeri sicuramente in discesa rispetto ai 129 morti registrati nel 2023, ma resta comunque un bilancio tragico.

Più di 50 vittime a Gaza

“Il 2024 è uno dei peggiori anni di sempre”, ha commentato Anthony Bellanger, segretario generale dell’Ifj, puntando il dito sul “massacro che sta avvenendo sotto gli occhi di tutto il mondo in Palestina”, dove sono stati uccisi 55 professionisti dei media palestinesi.
“Dall’inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, il numero di giornalisti palestinesi uccisi è salito ad almeno 138″, rendendo questo territorio ‘uno dei più pericolosi nella storia del giornalismo moderno, dopo l’Iraq, le Filippine e il Messico”, ha rilevato ancora la Federazione.
“Molti giornalisti vengono presi di mira deliberatamente”, ha aggiunto Bellanger.

Le aree più pericolose

Dopo il Medio Oriente, la seconda area più pericolosa per i giornalisti è l’Asia-Pacifico, con 20 morti, tra cui sei in Pakistan, cinque in Bangladesh e tre in India. All’elenco si aggiungono le 3 vittime in Myanmar/Birmania, mentre l’Indonesia e il Kazakistan hanno avuto un decesso ciascuno.

In Europa, “la guerra in Ucraina ha fatto ancora vittime nel continente, con quattro giornalisti uccisi nel 2024, rispetto ai 13 del 2022 e ai quattro del 2023”.
Otto i giornalisti uccisi in Africa – erano stati 4 nel 2022 e 9 nel 2023. Solo in Sudan ci sono stati 5 morti; poi due giornalisti somali e uno ciadiano.

Numeri in calo in America Latina, tra le aree più pericolose prima dello scoppio della guerra a Gaza. Nel si contano 6 decessi – 30 del 2022 e 6 del 2023 – tra cui cinque messicani e un colombiano.

Dietro le sbarre

Nel 2024 è salito invece il numero di giornalisti in carcere. Secondo l’Ifj in tutto sono 520, in forte aumento rispetto al 2023 (427) e al 2022 (375).
“Con 135 giornalisti dietro le sbarre, la Cina – compresa Hong Kong – rimane la più grande prigione al mondo per i professionisti dei media”, ha denunciato la Federazione.