Stefano Sala (foto Ansa)

Publitalia, Sala: primo semestre piatto. Radio cresce in doppia cifra

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Finita la conferenza stampa di presentazione dei Palinsesti Mediaset per la prossima stagione, mentre Pier Silvio Berlusconi rispondeva alle domande dei giornalisti televisivi, a Stefano Sala è toccato parlare con i giornalisti interessati al mercato pubblicitario. Ecco cosa ha detto

Sei mesi in altalena

L’ad di Publitalia è soddisfatto della capacità della concessionaria di reagire ad una situazione di contesto – con gli effetti diretti e indiretti della guerra – che per il mercato della pubblicità è diventata decisamente complicato.
“Nei primi quattro mesi – racconta il manager – in un mercato televisivo che ha viaggiato al -3,3%, noi abbiamo fatto il +0,2%. Con Il Digital al +1,5% e la Radio al +4%”.
“Quindi nella prima parte dell’anno guadagniamo complessivamente alcuni punti sulla media. E abbiamo conseguito un altro punto di vantaggio rispetto al mercato anche a maggio”.

Giugno complicato

Giugno però si sta dimostrando il mese più complicato del primo semestre. “Gli effetti dell’invasione in Ucraina si stanno facendo sentire in maniera più intensa. Con una chiara differenza di andamento pubblicitario nei macrosettori dei Beni e de Servizi”. 

“Sul primo versante vanno malissimo le Automobili e tutti sappiamo che peso abbia il settore Automotive nel mondo della pubblicità. Gli investimenti di questo comparto viaggiano a meno trenta rispetto al primo semestre omogeneo, un 2021 cioè che era stato già un anno di decrescita disastrosa, superiore al 50%. Sempre in ambito Beni, il Food – che fin qui aveva tenuto bene, nonostante tutti i problemi – ora ha cominciato a fare un po’ di fatica, con l’aumento dei costi delle materie prime che rende sempre difficile il contenimento dei prezzi sulla distribuzione. I consumi stanno un po’ flettendo e quindi anche questo settore investe meno”.

Bene i servizi

Ma per fortuna, invece, spiega Sala, “l’area dei Servizi sta andando bene. E se si guarda all’atteggiamento di e-commerce, direct to consumer, telco, distribuzione, turismo si vede che sono tutti attivi. Con il caso particolare dell’e-commerce che ormai vale il 10-15% del mercato e può supplire, fortunatamente, al calo dell’Automotive”.

Il risultato del primo semestre, per una struttura che da sette trimestri consecutivi è in crescita non sarà brillante, inevitabilmente. “L’anno scorso con gli Europei – racconta Sala – la Rai aveva raccolto tra i 40 e i 50 milioni. Se si toglie quel montante dal 2022, inevitabilmente il delta negativo del mercato nel suo complesso sarà importante.
Ma per noi – aggiunge il manager – le criticità dovrebbero essere minori. Così, se devo ipotizzare un andamento del nostro primo semestre, penso che alla fine sarà flat, in lieve calo o in lieve crescita”.

Cautela su settembre

Settembre? “Gli osservatori più accreditati per adesso non prevedono un autunno nero. Ma bisogna essere molto cauti: nessuno si aspettava una flessione così evidente a giugno”.

Radio a due cifre

Tra i media in salute c’è la Radio, che a giugno è andata bene. “Noi siamo cresciuti a due cifre” sottolinea Sala. Che spiega: “Gli eventi e gli investimenti delle auto (che magari non spendono in tv ma cercano mezzi più a buon mercato) sono tra i fattori che hanno prodotto questo risultato contro tendenza”.

I numeri per Dazn

Sala è soddisfatto del risultato raggiunto raccogliendo per Dazn sulle partite della Serie A. “I clienti erano 84 e nel tempo sono diventati 197. E abbiamo superato gli 80 milioni di raccolta. Sono pettegolezzi destituiti di ogni fondamento quelli che sostenevano fossimo insoddisfatti dei risultati degli ascolti e volessimo ridiscutere il minimo garantito. E così non li abbiamo nemmeno smentiti…”