Dai 44 miliardi di dollari versati a ottobre 2022 dal miliardario, ora il social vale 19 miliardi
Da quando Elon Musk ha acquisito Twitter a ottobre 2022, il social – ora noto come X – ha più che dimezzato il suo valore. Lo riporta la stampa americana, da Fortune al Nyt, segnalando che la piattaforma ora varrebbe 19 miliardi di dollari, ben il 55% in meno rispetto ai 44 miliardi versati dal miliardario.
Il crollo non è una novità, visto che lo stesso Musk – che più volte si è detto convinto di aver strapagato il social – già a marzo aveva scritto ai dipendenti a riguardo. Fino a paventare in altre occasioni anche il rischio di fallimento.
Un anno di Musk
Nel suo anno al comando, molte cose sono cambiate, dal taglio drastico ai dipendenti, con oltre l’80% licenziati, al cambiamento del sistema per la spunta blu, ora a pagamento.
Da ultimo l’introduzione di 3 fasce di abbonamento: Basic, Premium (prima chiamato Blue) e Premium+, rispettivamente a 3, 8 e 16 dollari al mese, con diversi benifit, che vanno dalle più semplici – come gli strumenti per l’editing di base dei testi – a quelle più ricercate che garantiscono maggior visibilità ai post, o l’assenza di pubblicità.
Una situazione di incertezza che – combinata all’allentamento delle misure di moderazione dei contenuti con il proliferare di fakenews e hate speech – ha contribuito a mettere in fuga gli investitori pubblicitari.
Ma Musk non sembra aver intenzione di mollare. Anzi, qualche giorno fa, sempre parlando con i dipendenti, ha ribadito la sua intenzione di continuare a trsformare la piattaforma in quella che lui chiama l’app per tutto, dove gli “utenti possono fare qualsiasi cosa, nel sistema”.