Sam Altman (foto Ansa)

Blackout globale per ChatGpt. OpenAI: problema da fornitore esterno

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Nella notte italiana diverse ore di down e malfunzionamenti per i software della società guidata da Sam Altman. Maggiormente colpiti – visto il fuso orario – Usa e India

“Siamo tornati quasi completamente online, vi ringraziamo per la pazienza”. È il messaggio che poco prima del mezzogiorno italiano, OpenAI ha condiviso su X, per avvisare della fine del disservizio che nella notte ha coinvolto ChatGpt e altri suoi software di intelligenza artificiale.

Il malfunzionamento – cominciato nella serata del 26 dicembre – ha interessato maggiormente l’India e gli Stati Uniti, solo in parte, per questioni di fuso, l’Europa.
Dal primo messaggio di errore sulla pagina web che indica il corretto funzionamento dei programmi di OpenAI, la compagnia ha inviato almeno dieci aggiornamenti. “Abbiamo riscontrato alti tassi di errore su ChatGpt, Sora e un sottoinsieme di API”, aveva avvisato la società. “OpenAI eseguirà un’analisi completa della causa principale di questa interruzione e condividerà i dettagli una volta completata”.

Gli utenti maggiormente coinvolti sono stati gli sviluppatori software e le aziende, che usano ChatGpt per le proprie operazioni oppure offrire assistenza tramite chatbot personalizzati, basati sui motori Gpt della compagnia.
Secondo The Verge, il malfunzionamento potrebbe essere legato a qualche infrastruttura di Microsoft, su cui OpenAI poggia parte dei sistemi di calcolo informatico. La società effettivamente ha attribuito il problema a un guasto di un “fornitore esterno”, senza mai citare il nome.