Guido Crosetto (foto Ansa)

L’aria che tira sui giornali – Parte, a firma Crosetto, la crociata anti toghe

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Avrebbe dovuto essere per tutti il giorno dell’insalatiera, la Coppa Davis conquistata dall’Italia dopo 47 anni e invece, più di Sinner, ecco che capeggia sulle prime pagine Crosetto, il Ministro della Difesa che accusa parte della magistratura – ci sarebbero le prove – di “manovrare” contro il governo, un refrain che per molti anni fu caro a Berlusconi. Ed è subito scompiglio anzi bufera perché l’ANM, la più importante associazione dei magistrati risponde per le rime accusando il ministro di dare spazio a fake news solo per “orchestrare” una campagna elettorale che “fa comodo alla destra” con i partiti di opposizione che subito si scaldano: se Crosetto considera “credibili” e quindi fondate queste accuse di “politicizzazione” di parte della magistratura, come mai non le ha già trasmesse al Copasir e agli altri organi di vigilanza? Con la non troppo velata accusa a Crosetto di avere forse utilizzato anche i servizi di intelligence della Difesa per rimestare chissà che tra pm e Procure.


E comunque “il dado è tratto” perché subito altri esponenti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia – tace invece per il momento la Lega – ci danno dentro annunciando che è ormai ora che si faccia “un po’ di pulizia” varando la più volte annunciata legge sulla “separazione delle carriere” perché non pare giusto e corretto – dice il leader di Forza Italia, Tajani – che un magistrato inquirente sia anche giudice e viceversa.
E comunque è ormai guerra perché – titola il Giornale – è chiaro che da parte delle toghe “c’è un piano anti Meloni” che più chiaro di così – aggiunge Il Tempo – “non potrebbe essere”.

“Uno sconto” titola il Corriere della Sera che, annusando l’aria che tira, ha dato largo spazio all’intemerata sortita di Crosetto, che potrebbe condizionare, più di altri vischiosi temi, la campagna elettorale, anche perché – aggiunge chi scrive queste note – sulla nuova raffica di appalti che partiranno grazie ai miliardi finalmente erogati da Bruxelles si accenderanno presto i fari – e che fari – di decine di Procure sempre molto attente – e chi non ricorda tangentopoli? – ai vischiosi maneggi che hanno sempre contraddistinto queste operazioni. Mentre scriviamo non si sa però se e quanto e come la premier Meloni abbia condiviso la fulminante sortita anti toghe del suo bellicoso ministro della Difesa.

Per non parlare poi delle reazioni che essa può aver provocato nei piani alti del Quirinale sempre attenti e “vigili” nei confronti di chi intenda sminuire o in qualche modo condizionare i poteri e l’autonomia della magistratura. E difatti i tentativi fatti fino ad ora in questo senso dai governi si sono poi rivelati fuochi di paglia. Anche se è vero – voci indistinte del Colle paiono confermarlo – che sarebbe opportuno che certi magistrati, in luoghi non idonei al loro mandato – la smettessero di fare a fettine la riforma Casellati che vorrebbe introdurre il premierato. E probabilmente sono stati anche queste conversazioni tra toghe in non si sa quale consesso a far saltare la mosca al naso a Crosetto.