“Milano-Cortina fin dal momento della candidatura ha puntato a un concetto di sostenibilità innovativo, seguendo le nuove regole del movimento internazionale olimpico” – ha detto Diana Bianchedi, campionessa olimpica e chief strategy planning & legacy officer Fondazione Milano Cortina 2026, intervenuta all’ultimo appuntamento del ciclo Incontri con la Storia, il format ideato da Fondazione AEM e Fondazione Corriere della Sera dedicato a Milano e alle sue innovazioni.
E proprio Milano-Cortina 2026 è stata al centro di questo appuntamento, per raccontare la città lombarda dal punto di vista dei grandi eventi internazionali che dal 1900 la accompagnano, cambiandola. Più aperta e più internazionale, oggi Milano – e gli eventi costruiti intorno e nella città – devono fare i conti con il grande tema della sostenibilità, dimostrando una sensibilità sempre maggiore. E da questo punto di vista gli occhi sono puntati su Milano-Cortina 2026 perché, essendo un grande evento sportivo, ha il compito di segnare un nuovo corso rispetto al passato. I presupposti ci sono: la manifestazione ha assicurato che gli impianti che ospiteranno le gare resteranno a disposizione anche a Olimpiadi concluse, in molti casi saranno riconvertiti in qualcosa di utile per la città, come ad esempio studentati a disposizione dei ragazzi che arrivano a Milano per studiare. A ribadire il concetto di sostenibilità urbana è anche Bianchedi: “Per la prima volta nella storia quella di Milano-Cortina sarà un’olimpiade diffusa: 22.000 km², uno spazio enorme che riesce a rispettare il concetto di sostenibilità perché va a lavorare sulle infrastrutture già esistenti – più del 90% – senza creare i famosi “elefanti bianchi” sul territorio”.
Ma la sostenibilità non è solo ambientale, ma anche economica e sociale. In questo caso, spiega Bianchedi, lo sport ha una grande potenza perché riesce a parlare di tutto e con tutti. “Il nostro obiettivo è trasmettere non soltanto accessibilità ma accoglienza, non soltanto valori olimpici ma anche lo stimolo al movimento per una migliore salute sociale”. “Per noi sono molto importanti gli aspetti valoriali da trasmettere, che sono anche quelli troppo spesso poco considerati in certi contesti. Poter parlare attraverso gli atleti e con gli atleti, nei contesti educativi, quindi gli 8 milioni di studenti che raggiungiamo col progetto Education, ma anche con il progetto dell’Olimpiade Culturale e con tutte quelle attività di legacy che facciamo già da adesso per poter lasciare un’eredità, ad esempio,sono tutti esercizi preziosi, legati in qualche modo alla sostenibilità sociale che caratterizzano i nuovi giochi e quindi Milano-Cortina”.