“In vista della presentazione dei nuovi palinsesti Rai per la prossima stagione, sento il dovere di esprimere forte preoccupazione per alcune scelte editoriali e gestionali che rischiano di minare la credibilità del Servizio Pubblico”, così sui suoi canali social la presidente della commissione di vigilanza Rai Barbara Floridia: “Non è accettabile che da un lato si garantiscano compensi d’oro e con minimi garantiti, cioè corrisposti indipendentemente dalla messa in onda e dai risultati effettivi, ad alcuni conduttori protagonisti di programmi che non hanno incontrato il favore del pubblico, e dall’altro si penalizzino trasmissioni che, pur affrontando tematiche scomode e ricevendo sistematicamente ostacoli e attacchi, continuano a produrre risultati importanti in termini di ascolti e di fiducia da parte dei cittadini”.
”In particolare, desta sconcerto il fatto che si scelga di ridurre risorse e spazio a programmi che da anni svolgono un lavoro serio di inchiesta e approfondimento, incarnando in modo esemplare – continua Floridìa che per il suo post sceglie una foto di Report mentre nel titolo si sottolineano i tagli ai programmi d’inchiesta come lo stesso Report, Presa diretta e altri – la missione di un servizio pubblico indipendente, trasparente e orientato all’interesse collettivo. Ciò che sta emergendo dal quadro delle recenti decisioni di palinsesto non può essere ignorato. È necessario un chiarimento da parte dei vertici aziendali, non solo per trasparenza, ma anche per evitare che queste scelte siano orientate da logiche estranee al merito editoriale e alla libertà e alla qualità dell’informazione. Anche il solo fatto di offrire una simile percezione al pubblico rappresenta un danno di immagine che la Rai non può sostenere. Invito chi ha responsabilità decisionali all’interno della Rai a un urgente ripensamento. Non possiamo permetterci che il servizio pubblico venga percepito come uno strumento piegato a logiche politiche o utilizzato per depotenziare chi svolge il proprio lavoro con rigore e coraggio. La Rai è di tutti, non di pochi. Questo dovremmo ricordarcelo sempre”, conclude Floridia.
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