Putin attacca l’Occidente: censura e perseguita i giornalisti russi

Condividi

Intervistato da un giornale mongolo, Putin ha attaccato l’Occidente per l’atteggiamento che adotta verso i corrispondenti russi. Sostenendo che nel suo paese i media “sono liberi”

L’Occidente sta apertamente perseguitando i giornalisti russi. E’ l’attacco che Vladimir Putin ha lanciato dalle colonne del giornale mongolo Onoodor, in vista della visita di stato che lo porterà nel paese.
“Nel tentativo di nascondere fatti scomodi, dalle informazioni vere, l’Occidente che si ritiene lo standard di libertà ha lanciato una aperta persecuzione contro i corrispondenti russi”, ha detto il presidente russo, si legge su Reuters.

Dall’inizio della guerra, Ue e Usa hanno bloccato alcune testate e media legati a Mosca accusandoli di diffondere disinformazioni.
Putin avrebbe parlato apertamente di “censura diretta” contro i giornalisti russi. “L’unica cosa che i nostri media fanno è di raccontare in modo convincente la versione russa dei quello che sta accadendo nel mondo”.

La situazione dei media russi

L’accusa di Putin arriva a meno di una settimana dalla pubblicazione da parte del ministero degli esteri russo di una stop list con i nomi di una novantina di americani che non possono entrare nel paese, tra i quali figurano anche di più di una ventina di giornalisti.
Inoltre, da ormai diverso tempo, dopo l’inizio della guerra in Ucraina è cresciuta la pressione contro i media del paese, una pressione che ha progressivamente portato alla chiusura delle testate considerate non allineate.

Ma Putin ha ribadito che i media nel paese sono liberi. “L’unico obbligo per loro è il rispetto della legge russa”, ha detto. “E i corrispondenti esteri accreditati dovrebbero capirlo”. E poco importa se a maggio 2022, ricorda ancora l’agenzia, Mosca abbia approvato una norma che consente di chiudere gli uffici di corrispondenza di testate straniere di paesi considerati “nemici” dei media russi.