E’ stato un super Premiolino l’evento che si è tenuto al Piccolo Teatro Grassi di via Rovelli a Milano lunedì sera. “Super” perché le qualità dei giornalisti premiati hanno testimoniato con la competenza e passione con cui, pur in modi diversi, vivono il loro lavoro, l’importanza dell’informazione e il futuro che il lavoro di giornalista continuerà ad avere.
E’ stata una scelta interessante fatta dalla giuria composta da nomi storici della professione e da giovani con Giulio Anselmi, Ferruccio De Bortoli, Gian Antonio Stella, Enrico Mentana, Mattia Feltri, Francesco Costa, Beppe Severgnini, Benedetta Tobagi, Carlo Verdelli, Milena Gabanelli , Donata Righetti e Chiara Beria, attivissima presidente, e Piero Colaprico, vicepresidente.
Quattro i premiati inviati di guerra, impegnati negli ultimi anni in Ucraina e nei territori arabi israeliani. Stefania Battistini, Tg1 (diventata famosa quando a fine agosto insieme all’operatore Simone Traini sono stati la prima troupe internazionale ad entrare ‘ sul territorio russo di Cursk seguendo l’esercito ucraino, e diventando bersaglio delle proteste e minacce russe) , Daniele Raineri, di Repubblica e Lorenzo Tondo, corrispondente per il Sud Europa del quotidiano inglese Guardian. E infine Mariano Giustino, che ha raccontato per primo, con costanza quotidiana, da Radio Radicale e su HuffPost, la rivolta delle ragazze iraniane dopo l’assassinio da parte della polizia morale di Masha Amini, colpevole di non aver indossato correttamente il velo.
E infine due altre donne la giornalista di Internazionale Annalisa Camilli, firma autorevole in materia di immigrazione, dedicata anche alle storie sui femminicidi con passione e serietà dando vita al progetto ‘Unite’, un’azione letteraria contro la violenza di genere, insieme alla scrittrice Giulia Caminito.
Il racconto degli sport in modo curioso e senza retorica ha fatto vincere un Premiolino a Gaia Piccardi, Corriere della Sera, arrivata alla ribalta per la serie di servizi sulla brillante stagione del tennis azzurro dal fenomeno Jannik Sinner, seguito da Jasmine Paolini, Matteo Berrettini e compagni.
Al clima partecipato della premiazione ha contribuito anche il discorso di saluto di Marco Tronchetti Provera, vice presidente esecutivo della Pirelli, che da due anni è a fianco al Premiolino, con cui ha anche presentato il Premio Pirelli per la scuola, per il miglior articolo o inchiesta riguardante il mondo scolastico. “Viviamo una stagione impegnativa, densa di trasformazioni tecnologiche e sociali, di drammatici conflitti e di forti squilibri geopolitici. E un impegno libero, consapevole e responsabile per la diffusione della conoscenza di qualità è indispensabile non solo per costruire una nuova stagione di sviluppo sostenibile, ambientale e sociale, ma anche per cercare vie di pace giusta e duratura”, ha detto Tronchetti sottolineando come “l’impegno per la qualità dell’informazione e dunque della convivenza civile si inserisce in questo quadro. E la Pirelli è lieta di sostenere, anche quest’anno, un’iniziativa prestigiosa come ‘Il Premiolino’, che valorizza le migliori espressioni del giornalismo scritto, radiofonico, televisivo e del web”.











Premiati Premiolino e motivazioni
Stefania Battistini
Motivazione: Inviata del Tg1, il più seguito notiziario italiano, dal febbraio 2022 segue da vicino, da dentro, l’invasione russa dell’Ucraina. «Una guerra ingiusta», l’ha definita. Lei ha saputo raccontarla con coraggio, passione, rigore. In un momento turbolento per l’informazione, compresa quella della Rai, un esempio di giornalismo sul campo come vero servizio pubblico.
Annalisa Camilli
Motivazione: Da anni firma autorevole e riconosciuta in materia di immigrazione, si è dedicata anche alle vicende connesse ai femminicidi con la passione, la serietà e l’empatia che contraddistinguono il suo lavoro. In particolare, con il progetto “Unite”, un’azione letteraria contro la violenza di genere, insieme alla scrittrice Giulia Caminito è riuscita a mobilitare oltre cento firme tra giornaliste e scrittrici, che per mesi hanno preso parola su tutti i principali periodici e quotidiani, restituendo alle testate d’informazione, nonostante la crisi, un’autentica dimensione di “spazio pubblico”.
Mariano Giustino
Motivazione: Per aver raccontato per primo, con costanza quotidiana, da Radio Radicale e su HuffPost, la rivolta delle ragazze iraniane dopo l’assassinio da parte della polizia morale di Masha Amini, colpevole di non aver indossato correttamente il velo. La sua caparbietà e grande professionalità hanno indotto tutta la stampa italiana a occuparsi di una protesta nonviolenta, struggente, in nome della libertà di amare, leggere, ascoltare musica, come i ragazzi del mondo occidentale, e ci hanno imposto di ripensare e rivalutare i valori fondanti della nostra democrazia.
Gaia Piccardi
Motivazione: Per come unisce a una provata competenza una scrittura vivace e ricca di particolari nelle cronache degli eventi sportivi, nelle interviste e nei ritratti di campioni di diverse specialità dal pattinaggio, al pugilato, alla Coppa America e la sfida di Luna Rossa. In particolare, negli ultimi mesi, Piccardi si è distinta per la serie di servizi sulla felice stagione del tennis azzurro con la vittoria dopo 46 anni della Coppa Davis e l’emergere di un team di campioni, da Jannik Sinner a Jasmine Paolini a Matteo Berrettini e compagni.
Daniele Raineri
Motivazione: Il Premiolino va a Daniele Raineri di “Repubblica” per le sue corrispondenze sugli attuali scenari di guerra dal Niger al Medio Oriente all’Ucraina. Testimonianze puntuali, dirette, coinvolgenti, di tragedie raccontate con limpido equilibrio e con un particolare stile professionale. Il linguaggio privo di compiacimenti e di retorica, l’impegno nel cercare di far comprendere la complessità delle situazioni, la vicinanza e insieme il distacco dagli avvenimenti fanno di questo giornalista trentenne un erede della grande tradizione degli inviati.
Lorenzo Tondo
Motivazione: Per esemplare rigore, coraggio, capacità d’inchiesta sul territorio e profonda umanità che ha dimostrato con le sue straordinarie corrispondenze per i primi due anni della guerra in Ucraina. Qualità che aveva già dimostrato da giovane cronista indagando sulla tratta dei migranti nel Mar Mediterraneo fino a conquistare il ruolo di corrispondente per il Sud Europa del quotidiano inglese.
Eugenio Bruno e Claudio Tucci
Motivazione: La scuola è la fondamentale comunità di un giovane ciadino, l’istituzione che forma non soltanto allo studio, ma anche alla costruzione dell’immaginario, alla curiosità e alla felicità di scoprire e imparare. È lì che nasce il futuro di ogni Paese. Pirelli, con questo Premio a Eugenio Bruno e Claudio Tucci, intende soolineare l’importanza dell’impegno della redazione Scuola de Il Sole 24 Ore per la crescita della qualità della formazione e, più in generale, della cultura e della convivenza civile per le nuove generazioni.